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    Energia e ambiente
    17 Dicembre 2020
    Mobilità elettrica, consegnate le proposte
    La carta di e-mob arriva al Governo

    Dalle politiche per favorire l’acquisto di veicoli elettrici alle proposte per agevolare la ricarica fino a quelle riguardanti il trasporto pubblico e la logistica green. È stata consegnata ai vertici del governo, al Parlamento e ai decisori politici degli enti locali la Carta di e_mob 2020, il documento contenente le proposte per agevolare la transizione verso la decarbonizzazione nel settore della mobilità. Una Carta firmata dalle associazioni e dalle imprese del Comitato Promotore di e_mob.

    Le proposte della Carta di e_mob 2020 sono suddivise in cinque macro-aree: la prima riguarda le politiche per favorire l’acquisto di veicoli elettrici. Un contesto nel quale si chiede di rendere strutturali nel tempo, con un orizzonte triennale anche dopo il 2021, gli incentivi per l’acquisto di auto per le classi di emissioni di CO2 0-20 e 21-60 g/km e di predisporre risorse finanziarie sufficienti per coprire il fabbisogno di mercato. Inoltre, si chiede la conferma dell’extrabonus introdotto con il cosiddetto “DL Agosto” per gli anni 2021 e 2022.

    Si chiede, inoltre, che eventuali incentivi degli enti territoriali (Regioni e Comuni) non siano cumulabili con quelli statali, ma piuttosto destinati a incentivare veicoli elettrici diversi dal trasporto privato, come i mezzi dei car sharing o le flotte degli Enti pubblici e delle aziende.

    Tra gli altri provvedimenti richiesti, le agevolazioni per il rinnovo del parco dei veicoli commerciali con mezzi elettrificati, l’incremento dei contributi a favore dei veicoli di categoria L (ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli) a motorizzazione elettrica e le proposte per facilitare l’introduzione di veicoli e mezzi elettrici nelle flotte della pubblica amministrazione e dei gestori di servizi di pubblica utilità.

    La seconda macro-area riguarda le politiche per agevolare l’installazione di infrastrutture di ricarica pubbliche. Una serie di interventi complessi comprendenti, tra gli altri, l’eventuale concessione di contributi all’installazione per i soli sistemi di ricarica con oltre 50 kW di potenza (la diffusione di colonnine a bassa potenza resta necessaria in alcune sedi, come le aree di parcheggio o nelle zone destinate al trasporto merci e al car sharing), l’installazione in ambito urbano di almeno il 25% di colonnine DC (corrente continua) e la presenza in tutti i dispositivi di ricarica pubblica di sistemi per il pagamento immediato senza riconoscimento, come app e carta di credito. Riguarda sempre la ricarica, ma quella privata, la terza macro-area per la quale si chiede, tra l’altro, l’assenza di oneri aggiuntivi rispetto all’installazione di un contatore a uso domestico, di favorire economicamente la ricarica notturna e la diffusione delle “comunità energetiche”.

    La quarta macro-area contiene proposte per agevolare la transizione verso l’elettrico del trasporto pubblico, come l’accesso alle imprese di trasporto ai benefici del “Decreto Energivori”, che consentirebbe di accedere a tariffe energetiche agevolate per la ricarica, o l’incentivazione dei mezzi a batterie destin
    ati alle flotte taxi. L’ultima macro-area concerne le politiche di espansione dell’utilizzo di mezzi elettrici a partire dai segmenti a maggior efficacia e praticabilità. Tra le proposte, la richiesta di sostegno finanziario per acquistare e utilizzare veicoli commerciali e/o pesanti elettrici, favorire la logistica a emissioni zero nelle zone Lez e Ztl (anche con cargo bike), prevedere lo sviluppo di un sistema di bike sharing con biciclette a pedalata assistita, adottare misure per agevolare la circolazione dei veicoli elettrici leggeri o la realizzazione di norme ad hoc per agevolare la navigazione con mezzi elettrici.