Era l’estate del 2004, quando tra i tifosi della Lazio imperversava molta preoccupazione per le sorti del club. La società si trovava infatti senza proprietario e vicina al fallimento a causa degli ingenti debiti. Tutto è cambiato quando il 19 luglio di quell’anno Claudio Lotito ha rilevato il club per una cifra che si aggirava intorno ai 18 milioni. L’imprenditore romano si è prefissato da subito l’obiettivo di mettere in sicurezza il club biancoceleste. Gli anni della sua presidenza hanno segnato infatti un’evoluzione per la Lazio che gli appassionati delle scommesse calcio difficilmente potevano prevedere.
La dettagliata analisi condotta dal blog di Betway, L’Insider, illustra, con risultati e bilancio alla mano, l’impresa compiuta dalla sua presidenza.
Lotito racconta: “Quando ho preso in mano la società, la Lazio aveva 84 milioni di ricavi, ne perdeva 86,5 e aveva 550 milioni di debiti. Ho portato nella realtà sportiva mentalità e organizzazione: non sono un tifoso presidente ma un presidente tifoso”.
L’imprenditore romano non è dunque riuscito solo a stabilizzare una complessa situazione economica ma anche a riportare la Lazio a vincere trofei. Appena entrato nel club ha firmato un accordo con i vertici del gruppo bancario Capitalia, riuscendo a salvare la squadra grazie a una transazione con l’Agenzia delle Entrate per la rateizzazione in 23 anni dei debiti accumulati dalla Lazio con il fisco. Lotito usa queste parole per descrivere l’inizio della sua presidenza:
“Quando sono entrato la Lazio aveva 150 milioni di tasse non pagate, io nel 2004 ho fatto applicare una legge che c’era già dal 2002. E rivendico con orgoglio di aver dato questo contributo allo stato, se fosse fallita la società nessuno avrebbe pagato. Tante società sono state prese senza pagare perché fallite, io mi sono caricato i debiti pagando i 150 milioni in 23 anni. E con orgoglio rivendico anche il fatto di pagare puntualmente, sono l’unico in Italia a pagare in anticipo”.
Non solo conti in ordine ma anche successi
Guardando i bilanci possiamo vedere che nel corso di questi 16 anni di presidenza Lotito, la squadra biancoceleste ha chiuso in rosso in sole 5 occasioni con con un utile aggregato pari a 94,2 milioni di euro e un utile medio per esercizio pari a circa 5,8 milioni di euro. Di sicuro merito di un’attenta gestione degli investimenti. Qual è il segreto del suo successo imprenditoriale? La risposta va ricercata nell’attenta gestione societaria, che guarda sia al raggiungimento di risultati ma tiene anche d’occhio il bilancio.
Come abbiamo detto la sua gestione ha saputo coniugare conti in ordine con trofei ritrovati. Da quando Lotito si è insediato nel club, la Lazio è la società che in Italia dopo la Juventus (16) ha conquistato più trofei (6): 3 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane. Come riesce a ottenere successi sportivi senza avere la possibilità di investire su campioni già affermati? Il merito del miglioramento della gestione tecnico-sportiva va sicuramente alla scelta nel 2009 dell’ex attaccante della Lazio Tare come direttore sportivo, insostituibile braccio destro del presidente che ha permesso al club di operare colpi di mercato di alto profilo senza spendere troppo.
Quali sono stati i cinque affari migliori della gestione Lotito?
I giocatori scoperti infatti quando vengono venduti garantiscono plusvalenza importanti se guardiamo a cessioni come quelle di Keita al Monaco (29,2 milioni), Felipe Anderson al West Ham (24 milioni), Candreva all’Inter (19,4 milioni), Kolarov al Manchester City (17,1 milioni) e Biglia al Milan (16,3 milioni). Dall’altra parte lo scouting continuo ha permesso di scoprire talenti oggi invidiati da molti club non solo italiani ma anche europei. Basti pensare a Correa, Milinkovic-Savic e Luis Alberto, che sono stati pagati complessivamente 27 milioni.
Immobile
L’operazione migliore resta indubbiamente quella legata a Immobile, pagato 10,75 milioni nell’affare con il Siviglia. Il bomber partenopeo ha poi firmato 129 gol in 184 presenze, divenendo il secondo miglior marcatore nella storia della Lazio dietro a Piola (159 gol).