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    Cronaca, Salute, Sanità
    23 Dicembre 2020
    La tarquiniese Giorgia Pusceddu ha realizzato un sondaggio tra i ragazzi per sapere come la pensano sulle misure anti pandemia
    Covid, i giovani vogliono dire la loro
    «Il 62% ritiene che sia stata fatta solo una gran confusione»

    TARQUINIA – “È oramai consuetudine che la voce che parla per noi ragazzi sia sempre quella dei grandi esperti. Forse è corretto, o forse no; in realtà però potrebbe essere diverso il racconto di come siamo, o come la pensiamo, confrontando quello che esce fuori dall’interpretazione di un manuale universitario rispetto a come davvero viviamo le nostre esperienze, ma soprattutto rispetto a come lo racconteremmo noi”. Proprio per questo, la giovane tarquiniese Giorgia Pusceddu ha deciso di dare voce ai ragazzi, proprio per capire come la pensano in tempo di pandemia da coronavirus. «Ho pensato di realizzare un sondaggio dove ogni ragazzo ha potuto dire come la pensa in riferimento all’emergenza Covid – spiega Giorgia Pusceddu – alle misure che sono state introdotte e soprattutto alle restrizioni che mai avremmo pensato di dover considerare. Il sondaggio ha avuto una straordinaria adesione, peraltro con partecipanti da tutta Italia”. “Questa è la prima risposta su cui i grandi dovranno riflettere – afferma Giorgia -: “Noi giovani abbiamo voglia di dire la nostra e lo vogliamo fare con la nostra voce”. Il sondaggio si è sviluppato per argomenti: “Scuola”, “Svago”, “Sport”, “Salute”, “Cambiamenti”, “Politica e salute” e infine “Informazione e salute”. “Come hanno dimostrato i dati – spiega Giorgia Pusceddu – il 78,32% degli studenti hanno affermato di preferire la didattica in presenza, e non possono certo essere biasimati: per un buon apprendimento, il contatto tra persona e persona, per quanto riguarda sia i professori sia noi alunni, è fondamentale; questo perché è nella natura dell’uomo. Infatti il 96,2% di noi giovani lo ritiene molto importante; stare isolati, soli a casa, se da una parte è un bene per l’arresto dell’epidemia, dall’altra, nella maggior parte dei casi provoca dei gravi problemi alla salute mentale. La causa è anche il fatto che quest’anno purtroppo le feste sono state circoscritte all’interno del nucleo famigliare, come lo sport, che è stato altamente limitato; ciò nonostante, penso che la socializzazione sia essenziale per una sana crescita, infatti il 97,76% dei “votanti” ha ritenuto lo sport salutare sia per la mente sia per il fisico”. “In aggiunta – spiega Giorgia Pusceddu – non pensate di poter sapere come ci sentiamo, o cosa sia meglio per noi: il 62% ritiene che abbiate fatto solo una gran confusione, ogni giorno nuove regole, nuove restrizioni, nuove invenzioni ideate con la scusa di essere necessarie per la nostra salute, quando in realtà le cose davvero essenziali erano davvero poche e davanti ai nostri occhi. Non dimentichiamoci che la libertà e il lavoro non sono opportunità ma un diritto fondamentale”.