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    Economia e Lavoro
    30 Dicembre 2020
    Il presidente di Unindustria: ''Recovery fund, Giubileo del 2025 ed Expo per pianificare il nostro futuro''
    Camilli: ”Infrastrutture e portualità nella stategia per ricostruire Roma”
    ''Sfruttare al meglio le potenzialità del porto di Civitavecchia e completare la superstrada per Orte tra le priorità''

    LUCA LUPI

    ROMA – «Una definizione migliore delle opere da finanziare con il Recovery fund, organizzare al meglio il Giubileo del 2025 e mettere in piedi una candidatura forte per l’Expo del 2030 sono tre pezzi di una stessa strategia: quella di ricostruire Roma». Lo ha dichiarato in una intervista a Il Messaggero il presidente di Unindustria Angelo Camilli.

    «I grandi appuntamenti – ha aggiunto Camilli – non danno soltanto un’immensa visibilità internazionale, della quale abbiamo tanto bisogno. Ci permettono, soprattutto, di liberare energie e idee, di darci una visione e una progettualità a 10 – 15 anni a noi spesso sconosciuta, a catalizzare e fondere le risorse che il territorio offre. Soltanto così avremo le grandi trasformazioni sostenibili che inseguiamo da anni: oltre agli eventi citati, io guardo a nuove infrastrutture, la chiusura del ciclo dei rifiuti, il riequilibrio dei poteri verso la Capitale e un maggiore ruolo per le municipalità e la rigenerazione del territorio. In poche parole, abbiamo bisogno del Recovery fund, del Giubileo del 2025 e dell’Expo per pianificare il nostro futuro».

    Tra infrastrutture sulle quali puntare e da inserire nel piano Recovery fund «intanto c’è il tema del prolungamento delle metropolitane e quello della costruzione delle tramvie. Ferrovie, con risorse e progetti, sta portando avanti il completamento dell’Anello ferroviario. Ci sono annose questioni come quelle che riguardano la Roma Latina, il completamento della Orte Civitavecchia, il raddoppio della Salaria o la nuova ferrovia Roma Pescara, che è l’occasione di unire finalmente, tra sponde Est e Ovest, l’Italia».

    «Quando mi chiedono – ha detto il presidente di Unindustria – che Roma mi immagino da qui al 2030, rispondo una Roma vivibile. Per i cittadini, per le imprese e per i turisti. Certo, vivibile vuoi dire avere servizi che funzionano, con gli autobus puntuali o i rifiuti raccolti, ma anche saper ottimizzare le opportunità che si hanno. Al 2030 vorrei una città dove, per esempio grazie alla creazione di un Politecnico, possiamo formare i migliori giovani e rendere competitive imprese e pubblica amministrazione. Una città dove, superando i pregiudizi, ci siano gli impianti necessari per il trattamento dei rifiuti. Noi, per esempio, stiamo studiando con Enea e Camera di Commercio una proposta che spero il Comune e Ama valutino. Inoltre – ha aggiunto Camilli – dovremo sfruttare meglio le potenzialità della portualità, a Civitavecchia come a Ostia. Infine vorrei una Roma dove tutte le eccellenze – audiovisivo, cultura, turismo, difesa, farmaceutica o Ut – siano messe in condizione di operare al meglio».