logo
    Cronaca
    5 Gennaio 2021
    Ancora un furto subito in famiglia e il cittadino dice basta: ''Ci aspettiamo un segnale concreto dagli addetti ai lavori''
    Degrado a Borgata Aurelia, il grido d’allarme di un residente: ”Così si agevolano i malintenzionati”

    CIVITAVECCHIA – Borgata Aurelia abbandonata a se stessa, il grido d’allarme di un residente che, dopo due anni dal devastante furto subito e reso pubblico sulla stampa, torna a parlare del degrado che regna nel quartiere facilitando furti e atti vandalici.

    “L’effetto ottenuto allora per aver descritto il degrado di Borgata Aurelia – racconta il cittadino – le cui condizioni sono un evidente attrazione per i malintenzionati, è stato quello di essere stato ricevuto dal precedente primo cittadino il quale ha proposto qualche “pacca sulle spalle” e impegni politichesi. Con amarezza dico che il risultato è stato praticamente nullo ma con la stessa tristezza prendo atto che oggi rimpiango la circostanza alla luce degli sviluppi che si sono riscontrati successivamente. L’abbandono generale del territorio è ancora più accentuato gravato da alcuni recenti episodi che vale la pena evidenziare”.

    Il primo è avvenuto la mattina del 9 dicembre quando “un grosso albero è caduto su una strada locale, materiale messo in sicurezza dai Vigili del Fuoco intervenuti sul posto con tre mezzi, tragedia sfiorata e nessuno ne ha parlato nonostante non sia il primo caso. L’anno 2021 – prosegue il residente – ore 00,30 è stato inaugurato ad Aurelia dal terzo furto subito in casa di due anziani, tra l’altro i miei genitori, distrutti dal’accaduto che unisce a quello subito dal sottoscritto pochi anni prima. La “mazzata” ha lasciato un segno indelebile poiché oggi mio padre e mia madre vivono terrorizzati stando dentro la propria abitazione per paura dei ladri e la fuori non c’è mai nessuno, solo buio e degrado. Maledetti malfattori, entrano nell’intimità delle case e non immaginano il dolore, le conseguenze procurate alle vittime spesso deboli ed indifese per raccogliere un bottino che non risolverà mai le loro difficoltà condannandoli per tutta la loro vita ai margini della società perbene. La presenza di questi delinquenti non è certo colpa di nessuno ma sul “piatto d’argento” nel quale operano ci si sarebbe potuto lavorare”.

    Il residente punta il dito e sottolinea lo stato in cui è ridotta l’area. “Mancanza di luci, sistemi di videosorveglianza, presenza di sterpaglie, strade disastrate e pericoli vari sono questioni che non agevolano il faticoso lavoro delle forze dell’ordine anzi lo limitano – tuona – non certo per la loro responsabilità. Ricordo quando in campagna elettorale i rappresentanti politici si prodigavano con passeggiate tra le buche stradali, le sterpaglie, mostrandosi a sopralluoghi notturni effettuati con torce elettriche o mezzi improvvisati. Rammento le generali riflessioni di sbigottimento: “ma come è possibile” “faremo qua e faremo la” “qui ci mettiamo quello e li ci mettiamo altro”, conquistando l’apprezzamento, tramutato in voti, di molti abitanti della zona, oggi delusi e rassegnati. Purtroppo la morale ed epilogo di questa storia è sempre la stessa: “è cambiata l’orchestra ma la musica è sempre quella” come vuole purtroppo la consuetudine della politica e le tradizionali giustificazioni non mancano mai: “è colpa di quelli prima”. Da decenni Borgata Aurelia si trova in uno stato di abbandono a causa di un noto conflitto di competenze tra pubblico e privato in ragione del quale il tema rimane sempre “tocca a me” “tocca a te” e alla fine non tocca a nessuno e le conseguenze continuano a gravare solo sulle spalle degli abitanti del quartiere. I cittadini in queste condizioni si trovano in evidenti situazioni di disagio e pericolo. Il dovere dell’amministrazione pubblica è quello di intraprendere iniziative a favore del decoro e incolumità delle persone ed evitare che qualcuno “prima o poi” si faccia seriamente male. Nel quadro descritto è abituale osservare carrozzelle, biciclette, passeggini, anziani, bambini che compiono slalom tra le buche e percorsi dissestati, anche durante la notte con l’ausilio di indispensabili luci improvvisate, situazioni che determinano uno scenario improponibile che i cittadini del quartiere Aurelia non meritano.Un particolare pensiero lo dedico a mia mamma e alle persone che si trovano nelle medesime condizioni di difficoltà motorie alle quali è preclusa la possibilità e il diritto di effettuare semplici passeggiate in condizioni di sicurezza. Aurelia – conclude il residente – si aspetta un segnale concreto dagli addetti ai lavori e i cittadini non dimenticheranno mai le cose negative ma anche quelle positive che saranno eventualmente avviate in questa situazione di emergenza”.