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    Cronaca, Energia e ambiente
    8 Gennaio 2021
    M5S Tarquinia su rifiuti nucleari: questo territorio ha già pagato un prezzo altissimo

    TARQUINIA – Dobbiamo fare muro. E’ il monito del Movimento cinque stelle di Tarquinia che dice no al deposito di scorie  nucleari sul territorio. “Ci risiamo. – affermano i grillini – Non faremo in tempo ad arrivare al 2025, quando sarà spenta la centrale a carbone di TVN, che già un nuovo pericolo incombe su questa terra martoriata. È di questi giorni che la parte costiera della provincia di Viterbo (Tarquinia compresa) è stata indicata idonea a stoccare le scorie nucleari italiane, sparse ora per tutta la penisola. Dobbiamo fare muro subito, al pari della Basilicata, che ha prontamente reagito per contrastare lo stesso nostro pericolo. Aspettiamoci che qualche deficiente si alzi a Roma o a Milano per dire che siamo affetti dalla sindrome NIMBY – che tradotto vuol dire: “a casa mia no, va bene a casa tua”. E di questi deficienti ce n’è sempre qualcuno pronto. Certamente ci sono territori italiani ad alto rischio sismico dove non è possibile immagazzinare scorie, ma è altrettanto vero che ci sono territori come il nostro che ha già dovuto pagare un prezzo altissimo in termini ambientali, dopo decenni vissuti all’interno del polo energetico più grande d’ItaliaSignifica che le nostre vite e le nostre terre hanno già dato abbondantemente”.

    “Il nostro messaggio al decisore e agli altri cittadini italiani – affermano dal M5S – è che qualunque decisione non deve prescindere dal prendere atto di quanto abbiamo già fatto per la comunità nazionale. Un’ulteriore considerazione è che non dobbiamo farci fregare dal mettere al centro della questione gli aspetti economici, perché a qualcuno potrebbe venire in mente di fare il danno e di risarcirlo. È solo per motivi di salute che dobbiamo pretendere che il sito italiano di stoccaggio non sia da queste partici è dovuto. Se ci diranno che non c’è alcun problema di salute, dovremo rispondere che lo stress da paura è una questione di salute. Sniffiamo bene gli alleati che si daranno disponibili a intraprendere questa sacrosanta battaglia. Ci siamo già scottati con quelli che hanno “venduto” la nostra salute ai signori del carbone non molti anni fa, in una battaglia che avremmo invece potuto vincere. Stavolta stiamo attenti a non farci fregare. Dobbiamo organizzare immediatamente un contrasto forte ed efficace. La prima cosa che deve accadere, però, è che molti Tarquiniesi mettano la questione in alto nella scaletta delle priorità e si diano disponibili ad agire prima di tutto parlandone e prendendo coscienza della gravità della situazione”.