logo
    Speciale medicina
    14 Gennaio 2021
    Buone notizie da ricercatori italiani in Usa
    Cancro al cervello, speranze di cura

    Nuove speranze di cura contro il glioblastoma, il cancro al cervello più aggressivo e letale, con una sopravvivenza mediana di appena 15 mesi dalla diagnosi. Un team di scienziati della Columbia University di New York, guidato dagli italiani Antonio Iavarone e Anna Lasorella, ha scoperto nel 20% circa dei glioblastomi un’iperattività dei mitocondri, le centrali energetiche della cellula. Questa anomalia alimenta i tumori in cui si presenta, che quindi possono essere contrastati usando farmaci inibitori dei mitocondri, già disponibili o in sperimentazione clinica. Secondo gli autori dello studio – pubblicato su ‘Nature Cancer’ – il lavoro apre la strada a terapie personalizzate in grado di bersagliare il cancro non più in base all’organo o al tessuto in cui nasce, bensì in base al suo metabolismo. La nuova scoperta è stata possibile grazie ai recenti progressi delle tecniche di analisi molecolare effettuate su singole cellule tumorali. Complessivamente, i ricercatori hanno caratterizzato le proprietà biologiche di 17.367 singole cellule da 36 diversi tumori cerebrali. In questo modo, esaminando la malattia e classificandola a seconda delle sue caratteristiche biologiche fondamentali, hanno descritto l’esistenza di 4 tipi differenti di glioblastoma: di questi – spiegano gli scienziati – 2 ricapitolano le funzioni attive nel cervello normale, rispettivamente le cellule staminali o i neuroni, mentre gli altri 2 gruppi includono i tumori mitocondriali e una tipologia con attività metaboliche multiple (tumore ‘plurimetabolico’) che è altamente resistente alle attuali terapie. I pazienti con tumori mitocondriali hanno una sopravvivenza più lunga rispetto a quelli colpiti dagli altri 3 tipi. E ora potrebbero contare su un nuovo approccio terapeutico: dallo studio emerge infatti per i farmaci che inibiscono i mitocondri “un potente effetto antitumorale” contro le cellule di glioblastoma con mitocondri iperattivi. E il follow-up del lavoro, non ancora pubblicato, ha anche mostrato che gli stessi medicinali sono attivi contro i glioblastomi mitocondriali nel topo.