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    Speciale medicina
    22 Gennaio 2021
    Segna la pelle ma anche la qualità della vita
    Psoriasi, croce degli italiani

    Colpisce democraticamente sia uomini che donne, spesso nel fiore degli anni, irrompendo nella quotidianità dei pazienti, incidendo sulla loro qualità di vita. E’ la psoriasi, croce di molti italiani. “Sulla base degli studi epidemiologici il 2-3% della popolazione soffre” di questa patologia, spiega all’Adnkronos Salute Maria Concetta Fargnoli, responsabile dell’Unità di dermatologia ospedale San Salvatore dell’Aquila, “ed è possibile stimare che l’80-90% presenti una forma lieve o moderata”, due aggettivi che non devono trarre in inganno: per fare un esempio, alcuni pur avendo “una malattia poco estesa”, presentano “localizzazioni speciali quali cuoio capelluto, volto, regione palmo-plantare” o aree intime e ciò può avere “un impatto significativo sulla qualità di vita”, fa notare l’esperta.

    Anche il capitolo terapie è complesso per questi pazienti che faticano spesso ad aderire alle cure, come capita con le malattie croniche. “Il bisogno più sentito da loro è una terapia con una rapida efficacia, ben tollerata ed il cui effetto duri nel tempo”, riflette Fargnoli. Oggi “abbiamo raggiunto degli eccellenti risultati nella terapia delle forme moderate-gravi grazie all’introduzione dei farmaci biologici, ma nelle forme lievi-moderate in cui la terapia prescritta è più spesso quella topica ci sono ancora molti margini di miglioramento, legati soprattutto alla necessità di superare la scarsa aderenza dei pazienti al trattamento”.

    In questi casi “la formulazione in schiuma migliora l’accettabilità della terapia da parte del paziente e la sua tollerabilità e quindi l’aderenza al trattamento, che, come ho detto, rappresenta il principale limite delle terapie topiche”, evidenzia la specialista. Segnali errati che hanno origine nel sistema immunitario: tutto comincia da qui. Scatta una crescita troppo rapida delle cellule cutanee, in pratica se ne formano di nuove nel giro di giorni, anziché settimane. Il risultato tangibile di questo invisibile ‘incidente di percorso’ sono i segni che i pazienti portano sulla pelle: placche ruvide, spesse e squamose, spesso infiammate e caratterizzate da rossore, le tipiche lesioni della psoriasi.