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    Energia e ambiente
    29 Gennaio 2021
    Accordo tra l’associazione e la famiglia del Maestro
    A Legambiente i terreni di Abbado

    Legambiente raccoglie l’eredità di Claudio Abbado: un accordo con la famiglia Abbado affida all’associazione del cigno la gestione ambientale del terreno nel comune di Alghero, attraverso un comodato d’uso gratuito. Otto ettari sul mare, tra Le Bombarde e la spiaggia del Lazzaretto, che il Maestro acquistò negli anni ’60 salvandoli dalla speculazione edilizia. “Claudio ha dedicato tutta la sua vita alla musica e alle piante, e questo terreno, sottratto all’abbandono e che avrebbe dovuto ospitare un albergo, è il segno tangibile della sua eredità – dichiara Francesca Abbado, nipote di Claudio, presentando oggi l’accordo – Claudio decise di tutelare e proteggere questo luogo per quello che è, un’oasi naturale. Ora, grazie a Legambiente, questo terreno diventerà un luogo di incontro per volontari, studenti e attivisti, di ricerca e di educazione ambientale. Claudio – conclude – ha dimostrato che investire nella natura e riconoscerla come soggetto per le funzioni che svolge è il primo passo per dettare le basi per una nuova società”. A ripercorrere la storia di questo straordinario giardino mediterraneo voluto da Claudio Abbado, la sorella del Maestro, Alessandra Abbado. “Claudio – racconta – comprò negli anni ’60 questa casa sul mare tra Le Bombarde e Lazzaretto, in un terreno in cui c’era solo erba secca e che negli anni trasformò in un giardino rigoglioso, salvandolo dalla speculazione edilizia. Ci vollero oltre 6 mesi per ripulire questi terreni: portò via un furgone di siringhe, lavatrici, elettrodomestici… E piantò 8mila alberi, tutto all’insegna della macchia mediterranea ma anche con qualche esperimento esotico”. Per Raimondo Tilloca, presidente del Parco regionale di Porto Conte, quello della famiglia Abbado è “un atto di mecenatismo. Il Maestro aveva già pensato, all’inizio degli anni 90, di rendere quest’area un’oasi. Area che era letteralmente una discarica. Ci furono malumori quando venne recintato tutto, ma Abbado fece bene e sottrasse questo bene per preservarlo e oggi lo restituisce, dopo anni di cure, fatte con grande attenzione”. Un terreno che Abbado volle, da statuto, diventasse ‘terreno agricolo’; un tratto costiero, oggi tutelato, che rappresenta “un importante corridoio ecologico floro-faunistico”, spiega Roberto Barbieri, presidente del circolo Legambiente di Alghero, che aggiunge: “Stiamo definendo con la famiglia, all’interno di un comitato, le attività, la scala di priorità e la coerenza delle azioni da intraprendere con tutte le tutele e la visione culturale di Claudio Abbado”. Per Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, “è un onore iniziare questa avventura con la famiglia Abbado perché mettiamo in campo un nuovo progetto. La famiglia ha creduto in questo lavoro comune, un lavoro di squadra per definire le attività che metteremo in campo e l’esecuzione di quello che abbiamo pensato e progettato con la famiglia Abbado. Questo è un luogo straordinario non solo per la qualità naturalistica e paesaggistica, ma è anche teatro di un’azione di resistenza attiva, quella che fece Clau
    dio Abbado acquistando quel terreno e restituendo a quel luogo naturalità, flora e fauna che hanno così superato l’abbandono, l’incuria e le mire speculative. A questa azione di resistenza attiva noi aggiungeremo passione, competenze, relazioni e volontari con tante attività per la comunità”.