CIVITAVECCHIA – “Sono uno dei cinquemila cittadini civitavecchiesi possessori ( in forza di atti notarili redatti , avallati , registrati e fonte di onerosi balzelli fiscali comunali, regionali, statali ,bancari) di particelle di terreno all’interno dei confini della città di Civitavecchia di cui è Sindaco Ernesto Tedesco- che dovrebbe esercitare , con perizia e con onore , poteri molteplici costituzionalmente attribuitigli . Ognuno di noi – a causa dell’appartenenza alla comunità civica – rientra “ope legis” in una fattispecie giuridica connotata come “sovraordinata ed esponenziale”. Ciò si concretizza anche nella Università Agraria la quale va a contrapporsi all’autorità “sindacale” del primo cittadino ( il Sindaco! appunto ) menomandone la specifica “auctoritas” di preminente ( esclusivo?) tutore dei diritti del popolo democratico che lo ha eletto.I comportamenti sconclusionati, illogici, platealmente ingiustificati posti in atto dalla Università Agraria nuocciono alla serenità della vita familiare e instillano il sospetto che si voglia re- instaurare quel sistema feudale che Napoleone Bonaparte tentò (non riuscendovi!) di sovvertire e che invece ha inquinato non soltanto le speranze dello Stato monarchico italiano ( nato- dicono le cronache- nel 1860) ma anche quelle del popolo della Democrazia Costituzionale del 1946. Purtroppo , neppure le leggi emanate con intento migliorativo (la n°991 de luglio 1951 ; la n°1102 del dicembre 1971; la n°97 del 1994) hanno chiarito lo spinoso problema degli Usi Civici.
Anzi: l’inserimento nella Costituzione Italiana dell’art. 9 (preservazione e protezione del paesaggio agreste, boschivo, costiero…) è stato usato per rendere la vita più problematica e complicata a causa di nuove regolamentazioni burocratiche odiose e costose (permessi comunali , regionali , nazionali di ogni genere).
A ciò si aggiunga l’insensibilità della Regione Lazio a questo enorme macigno dei vincoli civici ancestrali gestiti dall’inflessibile Commissario agli usi civici (Magistrato monocratico “ al disopra d’ogni norma codificata nella giurisdizione comune”) per cui si assiste allo spettacolo disperante della assenza d’un impegno incisivo e costante dei referenti regionali del territorio (De Paolis, Porrello, Tidei) astenico e intermittente coinvolgimento del nostro Sindaco e degli Assessori deputati alla difesa del territorio e delle famiglie che lo “vivono”.
dottor Paolo Giardi