CIVITAVECCHIA – Sforzo continuo per il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo che di fatto sta garantendo due percorsi paralleli di urgenza per sospetti o malati covid e per pazienti senza sintomi. Questo porta il reparto ad essere sottoposto ad una pressione costante.
I motivi sono svariati. In primis c’è il fatto che «i sintomi – ha spiegato il primario Beniamino Susi- sono rimasti, ad esempio ieri (lunedì per chi legge, ndr) abbiamo ricoverato tre pazienti covid e tre ricoveri in un solo giorno a Civitavecchia non sono affatto pochi. Bisogna poi considerare che la piastra ambulatoriale è praticamente sempre occupata con gli utenti in attesa nell’area grigia.
Il peso è anche nello screening perché, di fatto, il reparto deve essere in grado di garantire due pronto soccorso paralleli che continuano a viaggiare su ritmi molto elevati. Nel 2020 c’è stato un calo negli accessi del 30%ma ora siamo tornati a livelli molto alti». È cambiata la percezione, orma ile persone hanno compreso che i pazienti sono tenuti sotto controllo tramite tampone e quindi si fanno meno scrupoli nell’utilizzare il Pronto soccorso. C’è poi un altro fattore da non sottovalutare.
Nel corso di questi mesi moltissime visite, centinaia di migliaia nel Lazio, sono slittate e quindici sono molti pazienti cronici che si sono acutizzati. Un controllo saltato o una visita rimandata possono portare ad un aggravamento e quindi ad un paziente che si reca in Pronto soccorso perché non può fare altrimenti. Questo è uno dei motivi che ha spinto la Regione a cercare di recuperare le liste di attesa. Insomma se da un lato si spinge sui vaccini non bisogna dimenticare l’enorme sforzo che continuano a fare i reparti di Pronto soccorso. Intanto ieri a Civitavecchia si sono registrati cinque nuovi casi di covid19 e un guarito. Il totale dei positivi presenti in città è di 154.