Don Ivan Leto*
Gesù è stato decisivo nella storia dell’umanità. Lo è stato, soprattutto, per il suo modo di intendere la vita. Ed è stato anche decisivo perché ha provocato un cambiamento nella religione e nella nostra idea su Dio. Cambiamenti di tale portata e così sorprendenti hanno iniziato ad attecchire nel tempo vissuto da Gesù nel deserto. A differenza di Matteo e Luca, che narrano le tentazioni di Gesù con solennità, Marco descrive la scena in forma schematica, con quattro semplici frasi, trenta parole in greco. Lo Spirito “spinge” (letteralmente “getta”) Gesù nel deserto. Il verbo utilizzato indica che l’azione dello Spirito non fu soave, ma energica e impetuosa. Il deserto evoca l’evento dell’esodo, il duro viaggio del popolo di Israele fino ad arrivare alla terra promessa. Quaranta anni di prove, austerità. Esso evoca anche il digiuno di Mosè e del profeta Elia. Per Gesù sono quaranta giorni di prova. Satana, d’ora in poi l’antagonista di Gesù, lo tenta dal primo momento. La tentazione è mettere alla prova e, a differenza di Israele che soccombette dinnanzi alle privazioni del deserto, Gesù vince lo spirito del male, uscendo vittorioso dalla prova. Alle tentazioni di Gesù segue una sintesi che condensa l’annuncio del Regno di Dio. In essa si dice che Gesù andò in Galilea e che da lì iniziò a proclamare: “il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15). La conversione non è né un invito sentimentale, né un’esortazione pragmatica. Invero, essa è un cambio di mentalità, di atteggiamento, di orientamento nella propria vita.
*Don Ivan Leto
Parroco di San Gordiano
Diocesi Civitavecchia – Tarquinia