Secondo il Global Gender Gap Index, sui temi dell’equità di genere il nostro Paese figura al 76esimo posto tra i 153 censiti e al 17esimo sui 20 dell’Europa Occidentale (peggio di noi solo Grecia, Malta e Cipro). E la pandemia ha aggravato la situazione: secondo Istat, dei 101.000 posti di lavoro persi a dicembre 2020, 99.000 erano femminili. A fronte di questi dati, Coop scende in campo con la campagna “Close the Gap – riduciamo le differenze”, azioni e impegni per promuovere la parità di genere femminile e combattere le disparità. Coinvolte tutte le cooperative di consumatori, i dipendenti, i soci e i fornitori di prodotto a marchio. Coop è un grande datore di lavoro femminile: il 70% dei suoi 55.000 dipendenti è donna e sono donne più della metà dei soci attivi sui territori. “Vogliamo percorrere con maggiore decisione la strada a favore di una cultura della diversità e dell’inclusione, con l’idea di darci obiettivi non di facciata – spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) – Coop è molto sensibile al tema, il principio dell’integrazione e dell’eguaglianza è parte costitutiva dell’essere cooperativa. I dati in nostro possesso – continua Pedroni – fotografano una situazione migliore della media per quanto attiene ad esempio la composizione dei nostri consigli di amministrazione (oltre il 44% è donna) o la presenza di donne nei ruoli direttivi sul totale degli occupati (oltre il 32%). Inoltre tutte le nostre cooperative contemplano nei contratti integrativi la presenza di Commissioni Pari Opportunità e la presenza di donne è al 50% tra chi frequenta i corsi formazione finalizzati ai posti di responsabilità. In molti punti della nostra rete vendita infine ci affidiamo a personale composto unicamente da donne; nei ruoli di caponegozio e caporeparto ci attestiamo su un 43% di presenza femminile. Ma vogliamo fare di più e rendicontarlo, cercando di agire con più determinazione sul versante della leadership femminile che è un importante punto di arrivo anche per noi”, conclude.Tra le prime azioni l’adesione alla petizione “Stop Tampon Tax! Il ciclo non è un lusso” sulla piattaforma Change.org, promossa dall’associazione Onde Rosa per tagliare l’Iva sugli assorbenti. Dal 6 al 13 marzo tutti gli assorbenti a scaffale saranno venduti con l’aliquota ridotta dell’Iva dal 22 al 4%, ovvero il traguardo a cui tende la petizione. Mentre gli assorbenti della linea “Vivi Verde Coop”, già con aliquota ridotta perché compostabili, saranno “vestiti” in confezioni ad hoc che invitano a firmare la petizione. “La disuguaglianza è generata in primo luogo da elementi strutturali, come per esempio la scarsa rappresentanza di genere che non trasferisce modelli e quindi aspirazioni per le giovani donne, ma inizia anche dalle piccole differenze – dice Maura Latini, ad Coop Italia – come quella che si riscontra tra la tassazione dei prodotti di igiene e cura: gli assorbenti femminili, bene tutt’altro che di lusso, subiscono un’Iva del 22%, al pari di articoli di abbigliamento, sigarette, vino, che non sono considerati di prima necessità. Quella dell’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti non è solo una questione economica, di puro risparmio, ma anche culturale”».
Energia e ambiente
6 Marzo 2021
Sul tema l’Italia è 76esima su 153 e al 17esimo su 20 in Europa Occidentale e la pandemia ha aggravato la situazione
Parità di genere, Coop lancia “Close the gap, riduciamo le differenze”