logo
    Cronaca
    18 Marzo 2021
    Giornata nazionale delle vittime del Covid, Draghi: questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci più uniti. Grazie ai nuovi mille

    BERGAMO – “”Oggi è una giornata piena di tristezza ma anche piena di speranza, vorrei che tutti voi mi sentiste vicini nella tristezza e nella speranza. Lo stato c’è e ci sarà. I mille volontari, ragazzi e ragazze, che hanno aiutato le persone in difficoltà sono stati «a ragione» chiamati dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori i «nuovi Mille». Sono il simbolo della solidarietà e del riscatto nella lotta dell’Italia contro il covid”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha scelto un riferimento al Risorgimento per disegnare plasticamente l’Italia che rialza la testa e vuole «ripartire», intervenendo a Bergamo alla cerimonia di inaugurazione del «Bosco della memoria» nel giorno in cui si commemora la Giornata nazionale delle vittime del Covid.

    Giuseppe Garibaldi guidò la spedizione dei Mille nel 1860 per conquistare il Regno delle Due Sicilie in mano ai Borboni e unire l’Italia. I Mille, in camicia rossa, si imbarcarono il 5maggio 1860 da Quarto, oggi un quartiere di Genova, per sbarcare a Marsala l’11 maggio. Tra loro la maggior parte, quasi duecento, era composta da giovani bergamaschi.

    «Non possiamo abbracciarci – ha detto Draghi – , ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti ancora più uniti. A partire da qui, da questo luogo che ricorda chi non c’è più. In questa città non vi è nessuno che non abbia avuto un famigliare o conoscente colpito dal virus. Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili in cui non vi era nemmeno il tempo di piangere i vostri cari, di salutarli e accompagnarli per l’ultima volta». «Sono tante le immagini di questa tragedia che hanno colpito tutti, in Italia e nel mondo – ha proseguito il presidente del Consiglio – una su tutte è indelebile: la colonna di camion militari carichi di bare. Era la sera del 18 marzo, esattamente un anno fa».

    «Il rispetto che dobbiamo a chi ci ha lasciati – ha sottolineato il premier – deve darci la forza per ricostruire il mondo che essi sognavano per i propri figli e nipoti. Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese».