logo
    Salute, Sanità, Speciale medicina
    19 Marzo 2021
    L'assessore regionale D'Amato: ''Pronto il protocollo di somministrazione per il Lazio''. Richieste da 11 ospedali della regione, tra cui Civitavecchia e Belcolle di Viterbo
    Covid, non solo vaccini: anche al San Paolo farmaci con anticorpi monoclonali. Ecco chi potra’ usufruirne
    Sulla prescrizione saranno comunque i medici di base a decidere. Potranno essere trattati pazienti ad alto rischio, ultrasessantenni che abbiano sviluppato il Coronavirus da pochi giorni. Arrivate in Italia le prime 150.000 dosi

    ROMA – «È pronto il protocollo di somministrazione dei farmaci monoclonali». Lo annuncia Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio.

    «Le strutture interessate – spiega D’Amato – sono l’Istituto Spallanzani, il policlinico Tor Vergata, il policlinico Umberto I, l’ospedale Sant’Andrea, l’ospedale San Paolo di Civitavecchia, l’ospedale di Palestrina, l’ospedale dei Castelli, l’ospedale Belcolle (Vt), l’ospedale De Lellis (ri), l’ospedale Goretti (Lt) e l’ospedale Spaziani (Fr)».

    Non solo vaccini dunque. Ma anche farmaci con anticorpi monoclonali: un’altra arma per combattere il Covid. Le prime forniture sono arrivate ieri in Italia. Si tratta di 150 mila dosi acquistate per un valore che si aggira intorno ai 100 milioni di euro. Per poterne usufruire però sarà necessario avere dei precisi requisiti: essere pazienti ad alto rischio, ultrasessantenni che abbiano sviluppato il Coronavirus da pochi giorni.

    Sulla prescrizione degli anticorpi “Eli Lilly” saranno comunque i medici di base a decidere. Nella lista dei pazienti a cui potrà essere somministrata la cura, sono stati inclusi i pazienti diabetici, obesi e sottoposti a dialisi, i malati oncologici in terapia immunosoppressiva.

    Ne è previsto anche l’uso tra gli adolescenti dai 12 ai 17 che soffrano di asma o altre malattie respiratorie, malattie cardiache, anemia falciforme, problemi del neurosviluppo.

    A differenza dei vaccini, per i monoclonali è necessaria una sola iniezione senza richiami e si prevede che coprano anche tutte le varianti fino ad ora note del Coronavirus.

    La sperimentazione ha confermato l’efficacia degli anticorpi. Se somministrata nelle fasi iniziali della malattia, per gli studi fin qui condotti è molto alta: tre malati su quattro potrebbero averne ottimo beneficio. Con l’efficacia accertata intorno al 70%.

    Così come per i vaccini, ora dipenderà molto dalle scorte che verranno consegnate nel Lazio.