ROMA – Insonnia e apnea durante la notte colpiscono principalmente gli uomini e a soffrirne sono il 10% degli italiani. Ma dall’inizio della pandemia i numeri sono in costante crescita. “Se da una parte, didattica a distanza e smartworking danno la possibilità di sincronizzare al meglio le esigenze del sonno, permettendo anche di svegliarsi più tardi o riposare durante le ore pomeridiane; dall’altra parte la Dad e il telelavoro sono un serio pericolo per la qualità del sonno”, ha spiegato Francesco Fanfulla, direttore del centro di medicina del sonno dell’Istituto Maugeri di Pavia. VIDEO ADNKRONOS SALUTE
“L’obbligo di rimanere a casa ha cambiato completamente il ritmo del sonno – ha aggiunto Fanfulla – ma anche rinunciare all’attività fisica e la lunga esposizione alla luce della tv e del pc, condizionano notevolmente il riposo notturno. Inoltre c’è un cambiamento sostanziale nel rapporto con il letto, fatto di dormite pomeridiane più lunghe che di conseguenza portano ad andare a letto più tardi. Tutto questo rappresenta un serio pericolo per la qualità del nostro riposo, a cui va aggiunta l’ansia, la depressione, le paure legate al virus e gli aspetti lavorati. Sono tutti elementi che vanno ad influire sulla perdita del sonno caratterizzato spesso anche dagli incubi”, ha spiegato Fanfulla.
A tal proposito in occasione della Giornata mondiale del sonno in programma il 19 marzo, sono tante le iniziative volte a sensibilizzare i cittadini su un problema che se preso sottogamba rischia di avere conseguenze ben più gravi. La rete dei centri di medicina del sonno dell’Istituto Maugeri, all’avanguardia nello studio e nella ricerca delle patologie correlate al mancato riposo, avvierà visite e teleconsulti gratuiti nei suoi nove Istituti. Dal 15 marzo sarà sufficiente prenotarsi al numero 800909646, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 per approfondire le problematiche che affliggono i cittadini.
“Sono tanti i riflessi negativi che colpiscono i pazienti con questo problema”, ha dichiarato Fanfulla. “L’attività quotidiana è condizionata nel giorno successivo da una scarsa capacità di concentrazione, disturbi dell’umore e da una perdita adeguata del livello di vigilanza. Non è una notte passata male a creare questi disturbi, ma è necessario essere tempestivi quando ci si accorge che qualcosa non va”, ha concluso.
Affinché una diagnosi possa essere fatta bisogna in primis rivolgersi al medico di famiglia, tenendo presente che tali aspetti richiedono anche il supporto di altre figure professionali (pneumologi, cardiologi, odontoiatri, eccetera). Inoltre se prima la valutazione poteva essere fatta solo all’interno degli istituti ospedalieri attraverso il monitoraggio nella camera del sonno, oggi grazie alle nuove tecnologie e alla ricerca, è possibile valutare direttamente da casa la propria situazione personale grazie all’ausilio di fasce di monitoraggio in grado poi di inviare i dati direttamente all’ospedale senza rendere sempre necessaria la presenza in clinica.