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    Amministrazione, Energia e ambiente
    23 Marzo 2021
    Transizione energetica: Comune e Regione cercano un’intesa

    CIVITAVECCHIA – Ancora transizione energetica al centro del tavolo del lavoro convocato dal Pincio, svolto in modalità remota e con una seduta al livello regionale, grazie all’interessamento dei consiglieri del territorio Gino De Paolis, Devid Porrello e Marietta Tidei, alla presenza dei tre assessori regionali Mauro Alessandri (infrastrutture), Claudio di Berardino (Lavoro) e Paolo Orneli (Sviluppo Economico). Assenza sottolineata dal sindaco Tedesco quella del neo assessore alla transizione ecologica Roberta Lombardi. “Senz’altro avrà avuto impegni più urgenti, siamo convinti comunque che quel disimpegno della Regione sulla questione del phase-out dal carbone da qualche parte adombrato non sussista – ha commentato – ci aspettiamo invece che sarà un attore protagonista nei processi di riqualificazione del lavoro, di ambientalizzazione del porto e in particolare di investimento sulle energie rinnovabili, dall’eolico off shore in poi, che siano alternative al turbogas”.

    Il Pincio si è detto pronto ad accogliere le indicazioni giunte e in particolare la necessità di redigere un documento “in cui si espliciti chi fa cosa in un percorso sul quale tutti hanno mostrato di essere concordi: arrivare ad una interlocuzione con il Governo, nella sede del Mise – ha aggiunto il Sindaco – che metta Civitavecchia al centro dell’attenzione, in quanto una larga fetta della transazione energetica nazionale si gioca qui e i temi a essa anche non direttamente connessi, penso alle infrastrutture in generale e alla portualità più in particolare, aiutandoci in particolare a comprendere quali siano i reali progetti esistenti per il nostro territorio. Mi auguro di poter registrare fin dalle prossime settimane un passo avanti, sulla base di quanto espresso da un confronto che ha avuto il merito di chiarire alcuni aspetti e quindi semplificare il severo lavoro che ci aspetta, come istituzioni e parti sociali, per sollevare il territorio dalla crisi”. Se l’assessore Alessandri ha confermato il massimo sforzo della Regione sulla trasversale per Orte e ferrovia Civitavecchia-Capranica, è stato l’assessore Di Berardino, come sottolineato da Tedesco, ad evidenziare che “l’area di crisi complessa non è applicabile a Civitavecchia, in assenza di una revisione dei parametri a livello ministeriale”.

    Moderato ottimismo è stato espresso da Roberto Bonomi di Usb. “Solo con una intensa collaborazione degli enti territoriali si può sperare di avere la giusta attenzione del Mise – ha sottolineato – a cui del resto competono importanti decisioni circa l’attivazione dei Contratti di sviluppo o dei Contratti d’area da più parti richiesti: strumenti di programmazione contrattata sicuramente necessari per ottenere il potenziamento dei collegamenti trasportistici e della logistica, nonché per l’attrazione di investimenti utili a fronteggiare la crisi provocata dall’uscita dal carbone e dall’azzeramento del traffico passeggeri a causa del Covid. Ebbene, su questo piano si è avuto da Di Berardino – Assessore regionale al Lavoro – un riscontro importante: l’assessore, che si confronterà su questo anche con gli altri colleghi di giunta coinvolti, ha infatti proposto la redazione di una lettera di intenti tra Regione e Amministrazione Comunale, un atto formale attraverso cui chiedere al Mise un intervento per lo sviluppo locale. Un piccolo passo che tuttavia va nella giusta direzione, iniziando tracciare un percorso un po’ più concreto: poi chiaramente starà a tutto il territorio dare gambe e sostanza a questa apertura. La partita è solo all’inizio”.

    “La regione Lazio deve prendere posizione in merito alla transizione energetica. E a questo punto è fondamentale che lo faccia”. A chiederlo sono Stefania Pomante della Cgil e Giancarlo Turchetti, entrambi segretari generali confederali per Viterbo, Civitavecchia e, per quanto riguarda Pomante, Roma nord. “Il 7 aprile – spiegano i due sindacalisti – è previsto un nuovo incontro con il sindaco. Per l’occasione, Cgil e Uil presenteranno una bozza di documento sulla transizione energetica e lo sviluppo dell’area da condividere con tutti gli attori del territorio. Assieme ad altre realtà del territorio, abbiamo da tempo proposto una transizione energetica che tiene innanzitutto conto del piano energetico europeo del 2020 (New generazion youth) che di fatto, come più volte chiesto dall’Ue all’Italia, rende vecchio e inadeguato al nuovo contesto il piano nazionale. Investendo, infine, il piano dell’Ue, sulle uniche energie rinnovabili che rispettano il territorio e assicurano inoltre, e non da ultimo, ottimi livelli occupazionali”.

    “Per questo – proseguono Pomante e Turchetti – il progetto di Cgil e Uil, condiviso da tantissime altre realtà, punta a fare della centrale di Torrevaldaliga nord un centro sperimentale per l’idrogeno associato a progetti legati a fotovoltaico ed eolico offshore. Quindi, siamo fermamente contrari al turbogas. Primo, perché non è la soluzione ambientale migliore per uscire dal carbone, come invece potrebbe essere l’idrogeno. E come, fra l’altro, chiede l’Europa. Secondo perché il turbogas garantirebbe solo una quarantina di posti di lavoro, a fronte di 450 circa impiegati attualmente in centrale. Con il solo eolico offshore, come ribadito più volte, se ne garantirebbe invece quasi mille. Infine, ed è un altro dei motivi, lungo 20 chilometri di costa Enel e Tirreno Power prevedono 3 centrali a turbogas. Torrevaldaliga sud, Torrevaldaliga nord, entrambe a Civitavecchia, e Montalto. Semplicemente troppe e di eccessivo impatto in un’area di rilevante e fondamentale valore storico, archeologico e ambientale”.“Infine – concludono Pomante e Turchetti – il porto stesso ha bisogno di importanti investimenti e uno sviluppo green. Investimenti su infrastrutture decisive per il rilancio del territorio. Uno di questi investimenti, 380 milioni di euro, previsti prima dal governo e poi scomparsi dal ricovfero plan. Che fine hanno fatto?”.