CIVITAVECCHIA – Il gruppo consiliare del Movimento cinque stelle punta il dito contro Enel «responsabile occulto» del caso piscicoltura. I pentastellati ricordano la prescrizione del 2003 «che impone ad Enel – scrivono in una nota – di mettere a norma l’impianto di piscicoltura a terra, per tutelare così, sia la salute ambientale delle aree limitrofe che i posti di lavoro. Enel non ha mai ottemperato a questa prescrizione, dicendosi anche disposta a far chiudere l’impianto pur di non investire sul nostro territorio». Il gruppo consiliare del M5S accusa di ingratitudine il colosso energetico e tuona: «Noi siamo convinti che l’impianto offshore non sia propriamente salubre per le nostre acque, ed in pieno contrasto con l’eccellenza rappresentata dalla pesca sostenibile portata avanti dalla nostra marineria. Ci preoccupa sapere che la responsabilità è affidata a chi ha il compito di massimizzare i guadagni, la storia, soprattutto quella civitavecchiese, ci insegna che spesso gli interessi prevalgono sull’ambiente e la salute dei cittadini. Invece l’impianto a terra, che è già stato causa di importanti danni sull’ecosistema circostante, se venisse dotato di un depuratore – concludono – oltre al mantenimento dei posti di lavoro, garantirebbe anche un impatto sostenibile sull’ambiente circostante».
Energia e ambiente, Politica
24 Marzo 2021
Il gruppo consiliare pentastellato ribadisce la contrarietà al progetto di un impianto off-shore a largo della Frasca
Itticoltura, il M5S accusa Enel: «Responsabile occulto»