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    Salute
    6 Maggio 2021
    Due articoli hanno posto l’attenzione sulla correlazione tra parodontopatie e fibrillazioni, fino ad arrivare al rischio di ictus
    Igiene orale e malattie cardiovascolari

    marco di gennaro

    Due recenti articoli pubblicati uno sull’American heart journal (Ahj) e l’altro sull’American journal of preventive cardiology (Ajpc) hanno posto l’attenzione sul rapporto tra igiene orale e malattie cardiovascolari. Nell’articolo sull’Ahj dal titolo “Periodontal disease, atrial fibrillation and stroke” gli autori mettono in correlazione la presenza di parodontopatie con la possibile comparsa di fibrillazione atriale che, a sua volta, comporta un aumentato rischio di ictus cerebrale ischemico. Tanto più grave la parodontopatia tanto maggiore il rischio di fibrillazione atriale e di ictus che viene, invece, ridotto dai regolari controlli della propria igiene orale. L’infiammazione legata alla parodontopatia sembra essere alla base di questa associazione con la fibrillazione atriale come confermato da studi sull’animale. La paradontopatia determinerebbe, infatti, anche nel miocardio atriale modificazioni infiammatorie che predisporrebbero alla fibrillazione atriale. Nell’articolo dal titolo “Oral health and atherosclerotic cardiovascular disease: a review” pubblicato su Ajpc gli autori analizzano le evidenze epidemiologiche ed i meccanismi biologici alla base della correlazione tra parodontopatia e malattia aterosclerotica. Oltre ad una diretta associazione con infarto miocardico, trombosi e vasocostrizione la parodontopatia interagisce con altri fattori di rischio, quali diabete, fumo, ipertensione, obesità, dislipidemia in una modalità bidirezionale che potenzia i negativi effetti delle singole condizioni. Alla base di questa interazione tra parodontopatia e malattia aterosclerotica sembrano essere i processi infiammatori comuni alle due condizioni come evidenziato dall’aumento dei vari mediatori dell’infiammazione in entrambi i casi. Gli autori ritengono importante una sensibilizzazione su tale problematica sia dei medici che dei pazienti al fine di mettere in atto iniziative di screening, di informazione e collaborazione tra i vari profili professionali interessati anche al fine di favorire interventi socio-sanitari che prevedano una maggiore copertura sanitaria per la prevenzione ed il trattamento della parodontopatia, più frequente nelle casi sociali disagiate, e così ridurre il rischio delle patologie ad essa correlate.