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    Salute
    9 Maggio 2021
    la patologia è diagnosticata in un caso su due
    Fibromialgia, solo un terzo la conosce

    Forti dolori diffusi in tutto il corpo, in particolare schiena e cervicale, facile affaticamento anche nel compiere semplici azioni, insonnia, difficoltà a concentrarsi e disturbi d’ansia. Sono solo alcuni dei principali sintomi che accomunano chi soffre di fibromialgia, patologia che colpisce circa 2 milioni di italiani, soprattutto le donne in età lavorativa con un’età media di circa 40 anni. Una patologia però che resta ancora misconosciuta, tanto che solo un italiano su tre sa di cosa si tratta e appena in un caso su due la malattia riceve una diagnosi. Sono questi alcuni dati di un’indagine dall’Istituto Piepoli, con il contributo non condizionante di Alfasigma, condotta su un campione di 1000 persone, per testare il grado di consapevolezza sulla fibromialgia – di cui il 12 maggio si celebra la Giornata mondiale – e per comprendere meglio i bisogni dei pazienti e implementare adeguati percorsi di cura. Nel dettaglio, dall’indagine emerge che un terzo degli italiani dichiara di conoscere la fibromialgia ma in realtà la sua fama non è accompagnata da informazione: solo un italiano su 10 ne dà una descrizione appropriata. È prevalentemente conosciuta come malattia che “dà forti dolori” o “che colpisce” i muscoli. Tra coloro che la conoscono di più, c’è però una forte differenza di genere: sono in particolare le donne dai 34 ai 45 anni e con titolo di studio alto che, con una prevalenza del 37% rispetto al 25% degli uomini, conoscono la malattia. Infatti, solo un uomo su 4 sa cosa sia la fibromialgia e il livello di conoscenza crolla tra gli over 54 e i meno scolarizzati. Serve quindi – si legge in una nota – una grande campagna di informazione e legittimazione pubblica della malattia. Le fonti di informazione da cui è si è venuti a conoscenza sono prevalentemente la televisione (42%), il passaparola (26%) giornali quotidiani e internet (16%). Eppure il medico, di base o specialista, rimane la fonte ritenuta più affidabile per raccogliere notizie sulla fibromialgia (39%), seguito dalla televisione con il 27% e internet con il 20%.