CIVITAVECCHIA – “Civitavecchia Bene Comune”. È stato firmato da molte associazioni del territorio il manifesto per il rilancio sostenibile della città, fondato su quattro punti. “A partire dalla soppressione del carbone vogliamo avviare la Giusta Transizione – spiegano – puntando non solo ad uno sviluppo pulito del nostro territorio, ma anche alla creazione di centinaia di posti di lavoro stabili e qualificati”.
Per questo viene chiesto alle istituzioni:
1) No alla realizzazione di nessun nuovo impianto a combustibili fossili sul territorio di Civitavecchia;
2) Sostegno al progetto Porto Bene Comune nella sua peculiare ed innovativa concezione di comunità energetica su base rinnovabile (sole, vento, accumuli energetici e idrogeno verde) e all’impianto eolico offshore ad esso collegato; si escludono impianti alimentati da rifiuti e/o a biomasse;
3) Attivazione di tutte le sinergie tecnico-scientifiche e sociali per intercettare investimenti pubblici nazionali e comunitari da utilizzare per il rilancio della portualità e della logistica comprensoriale, basata sulle energie rinnovabili; che Civitavecchia diventi sede di un grande polo di ricerca sulle tecnologie rinnovabili applicate alla portualità e alla logistica sostenibile;
4) Si parta dalla dismissione del carbone per dare avvio alla completa liberazione dalla servitù fossile su scala nazionale, facendo della decarbonizzazione e della Giusta Transizione energetica uno strumento importante di sviluppo economico e sociale della città e del comprensorio.
“Siamo consapevoli che le scelte di oggi determineranno la realtà di domani ed è per questo che ribadiamo la necessità che Civitavecchia ed il suo comprensorio siano protagonisti attivi della grande trasformazione verso cui si sta avviando l’Europa, con Next Generation EU e con i fondi ordinari – si legge – su questo manifesto faremo eventi ed iniziative, e chiameremo a raccolta la cittadinanza attiva in tutte le forme possibili per costruire insieme il futuro comune. Ora. In questi ultimi due anni di acceso dibattito sulla decarbonizzazione, la transizione ecologica e le nuove prospettive di sviluppo sostenibile per il nostro territorio, sono cresciute e consolidate interessanti connessioni tra le tantissime realtà associative, sociali, produttive e sindacali presenti nel nostro comprensorio. Da questa costante e proficua interazione, in alternativa all’ennesima colonizzazione energetica imposta dall’alto, abbiamo più volte e con grande convinzione rivendicato il diritto al futuro per il nostro territorio e il diritto al lavoro per i nostri concittadini, chiedendo il passaggio alle fonti energetiche rinnovabili senza passare per il gas. Comitati, associazioni e anche parti istituzionali hanno lavorato affinché Civitavecchia possa diventare un modello esemplare della sostenibilità in Italia e in Europa.
A gennaio scorso il progetto Porto Bene Comune, che prevede la totale ambientalizzazione del porto, viene inserito dall’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) al Goal 11 nel sito tematico “Città e Comunità sostenibili”. Il progetto pilota ZEPHyRO (Zero Emission Civitavecchia Portthrough a green HydRogen ecosystem) in scala più ridotta di Porto Bene Comune è arrivato in Europa ed è stato giudicato eleggibile. La Camera del Lavoro Territoriale di Civitavecchia, la Fiom Cgil, la UIL territoriale e la CNA, Federlazio e Legacoop si sono dichiarati per il No al gas e a favore dei progetti alternativi, il Sindaco ha espresso la sua contrarietà al Gas e ha chiesto di inserire il mare al largo della città nei futuri progetti di implementazione di parchi eolici off-shore. In accordo alla Laudato Sì, anche il Vescovo è intervenuto nel dibattito sulla transizione chiedendo soluzioni sostenibili per la città; Friday For Future, unitamente ad associazioni e movimenti ambientalisti, hanno dedicato il sesto Global Strike proprio alla decarbonizzazione. Di recente positivamente – concludono- l’Assessora alla transizione ecologica della Regione, Roberta Lombardi, ha dichiarato la netta contrarietà alla costruzione di una nuova centrale a gas a Civitavecchia, prevedendo per il porto una rivalutazione in chiave green, tale da renderlo, come nelle nostre intenzioni, esempio di sostenibilità nella Regione, nel Paese e nell’intero Mediterraneo”.