CIVITAVECCHIA – “Il futuro che vogliamo è lo sviluppo industriale”. Lo hanno sottolineato Filctem Cgil, Flaei Csl e Uiltec intervenendo nel dibattito legato alla transizione energetica, processo verso le energie rinnovabili “che – spiegano – deve però avere alcune caratteristiche: essere tecnicamente sostenibile per il sistema elettrico ed essere accompagnato da adeguati investimenti all’interno di un ragionamento scevro da posizioni ideologiche”. Per i sindacati degli elettrici la transizione “oltre che essere possibile – hanno aggiunto – deve essere per noi anche giusta e non devono pagarla i lavoratori diretti ed indiretti, i cittadini, il tessuto produttivo e l’intero territorio di Civitavecchia”.
L’obiettivo per tutti è arrivare, nel più breve tempo possibile, a soluzioni il più possibile green, “ma questo necessita di analisi approfondite vista la complessità del tema, non possono essere liquidate con risposte facili e superficiali – hanno aggiunto – è necessario ragionare riguardo un processo di transizione energetica che porti la produzione elettrica a diventare sostenibile e rinnovabile. Con Enel è in corso un confronto per le modifiche organizzative che l’azienda sta portando avanti, noi organizzazioni sindacali elettriche non ci siamo mai sottratti al confronto avendo chiara la responsabilità di rappresentare gli interessi dei lavoratori delle centrali di Tvn e Tvs. e di un importante territorio con un tessuto produttivo da salvaguardare. Le modifiche organizzative – hanno chiarito gli elettrici – non possono e non devono incidere sulla sicurezza dei lavoratori e degli impianti,sui carichi di lavoro e sulla ricopertura delle posizioni vacanti in turno. Siamo fermamente convinti che il processo di transizione energetica nel territorio di Civitavecchia – hanno quindi concluso – passi da uno sviluppo industriale che non possa tener conto della salvaguardia occupazionale e riconversione professionale”.