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    Energia e ambiente
    21 Maggio 2021
    biodistretto Nei giorni scorsi sopralluogo presso il campo sperimentale dell’Istituto Vincenzo Cardarelli
    Biodistretto, primi passi all’interno della filiera cerealicola

    TARQUINIA – E’ di pochi giorni fa il primo sopralluogo presso il campo sperimentale dell’istituto Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, dove gli studenti del corso di Agraria si stanno occupando delle prove cerealicole in biologico e di alcune varietà di cereali, messe a disposizione del BioDistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa dal dottor Basilio Donini, agronomo, esperto di miglioramento genetico, per quarant’anni ricercatore scientifico all’Enea ed esperto Fao/Iaea nei paesi in via di sviluppo. In particolare, la visita si è concentrata su una serie di materiali di diversi cereali antichi ed ecotipi individuati all’interno delle aree del Biodistretto con un rapporto storico di coltivazione e sviluppo, capaci quindi, di fornire legami anche culturali con i territori di coltivazione. «Le sementi, messe a dimora dagli studenti lo scorso febbraio, nonostante, le difficoltà dovute ad una primavera molto altalenante dal punto di vista meteorologico – spiega Odoardo Basili, coordinatore progettuale della sezione di Agraria e membro del tavolo Tecnico del Biodistretto -, stanno comunque fornendo risultati sufficienti a garantire i primi screening tesi all’individuazione di varietà che per caratteristiche agronomiche e qualitative ed il loro legame con il territorio, potranno essere inserite in un futuro progetto di filiera, interessante soprattutto per i piccoli produttori cerealicoli dei nostri territori. In particolare si tratta di selezioni locali di teneri come la selezione Sasso, o duri come il Rosso di Allumiere, grani Turanici come ad esempio la selezione di Tolfa e altri ecotipi di cereali minori come farro, avena nuda e orzo». «La collaborazione con l’istituto Cardarelli di Tarquinia – spiega Anna Cedrini, coordinatrice del comitato promotore del Biodistretto – è assolutamente fondamentale per la formazione di figure professionali in grado di accompagnare e supportare il processo di transizione di tutto il comparto agricolo verso un’agricoltura più sostenibile, con un utilizzo sempre minore di sostanze nocive all’ambiente e con l’obbiettivo di trovare un buon equilibrio tra la qualità del cibo prodotto ed i costi per la sua produzione, anche attraverso lo sviluppo di progetti di filiera, sui quali si inizia a ragionare e che saranno sviluppati con l’aiuto della professionalità e dell’esperienza degli attuali agricoltori, ma soprattutto con la passione e la volontà delle nuove generazioni». «È grande la soddisfazione – conclude Laura Piroli – nel vedere la nostra sezione di Agraria partecipare a progetti di ricerca finalizzati ad obiettivi concreti. La presenza nel comitato promotore del Biodistretto del nostro Istituto testimonia l’interesse per la funzione di apprendimento e sviluppo di conoscenze e competenze dell’iniziativa. Altresì risponde alla necessità di coinvolgimento e partecipazione dei giovani sia per l’adesione ai valori del biologico come stile di vita e di consumo, sia come “promotori” verso le altre generazioni di stili di consumo più salubri e che tutelino l’ambiente. Soprattutto l’adesione de
    ll’istituto consente ai giovani di essere protagonisti nel promuovere e introdurre innovazioni, indispensabili per valorizzare le comunità locali. Ringrazio calorosamente quanti stanno collaborando al progetto. Un particolare ringraziamento a Donini che con la sua esperienza sul miglioramento genetico sarà sicuramente per i nostri studenti di agraria un autorevole stimolo di professionalità».

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