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    Amministrazione, Politica
    5 Giugno 2021
    RASSEGNA STAMPA
    IL DIARIO. E la giunta di avvocati scivolo’ su un semplice verbale di assemblea

    CIVITAVECCHIA – La citazione con la richiesta di risarcimento danni di Antonio Carbone a Csp per la decisione assunta dal sindaco Ernesto Tedesco in qualità di socio unico di revocarlo senza – secondo l’ex presidente – che vi fosse una giusta causa, ma soprattutto senza che le motivazioni alla base della revoca siano state ufficialmente enunciate in assemblea, come pacificamente acclarato dalla Suprema Corte di Cassazione che debba essere fatto, non può non suscitare l’interesse del Diario ed alcune considerazioni.

    1 – Csp sarà la fonte dei guai principali per il Sindaco e la sua amministrazione.

    2 – La Giunta degli avvocati non è riuscita ad evitare all’avvocato-Sindaco un pasticcio (anche solo potenziale, se sarà tale lo sapremo tra quattro-cinque mesi dal Tribunale delle imprese) nella semplice (in realtà complessa, a giudicare dal risultato) redazione di un verbale di assemblea.

    Un risultato non da poco, considerando chi è intervenuto, a diverso titolo, nelle ultime assemblee della municipalizzata, ossia: Sindaco Tedesco, avvocato. Vice Sindaco Magliani, avvocato. Assessore alle Partecipate Barbieri, avvocato, per stare alle figure direttamente interessate, senza dimenticare che comunque il resto della giunta, dove è lecito immaginare che la revoca sia stata discussa, (così come quando l’esecutivo è intervenuto per deliberare sulla ricapitalizzazione parziale di Csp, contravvenendo, senza averne il potere, all’indirizzo del Consiglio Comunale votato con la delibera 78), con gli assessori Roscioni e Di Paolo che sono avvocati anche loro.

    Insomma, per restare solo al collegio Tedesco-Magliani-Barbieri, non si è riusciti a confezionare una dichiarazione da mettere a verbale con cui si motivasse la revoca dell’altro avvocato Carbone, evitando o comunque limitando il rischio di un contenzioso. Tedesco ora rischia di dover pagare personalmente, rifondendo Csp in caso di soccombenza, gli 80.000 euro richiesti, per cominciare, da Carbone.

    L’altro aspetto singolare è che Tedesco appena eletto avviò la procedura di revoca degli allora amministratori di Csp, avvalendosi della possibilità offerta dal Tuel per uno spoil system nei primi 45 giorni di mandato, poi, di fronte alla minaccia di azioni legali da parte del cda, si ritirò finché non furono gli amministratori a dimettersi, qualche mese dopo. Nessun timore di contenzioso invece per cacciare Carbone, nominato personalmente dallo stesso Tedesco, senza aver ascoltato neppure la maggioranza, se non qualche eminenza grigia esterna che gli propose il nome dell’avvocato candidato nella Svolta, anche per fare un dispetto a Massimiliano Grasso che sosteneva la candidatura di Francesco Serpa, dimissionato dal Consiglio Comunale con la stretta di mano di Tedesco e le famigerate parole: «Se non arriva Draghi…».Draghi poi molto tempo dopo è arrivato, ma a Palazzo Chigi e non certo a Villa Albani. E Serpa, scartato da Tedesco, è stato chiamato a guidare la municipalizzata di Viterbo.

    Ma come vedremo nei prossimi giorni, gli 80.000 euro eventualmente da rifondere a Csp dovrebbero essere il minore dei pensieri di Tedesco circa i problemi personali che gli potrebbero derivare dalla stessa Csp.

    Ma anche a questo il consesso di avvocati alla guida della città non sembra badare più di tanto. Auguri.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Dal quotidiano LA PROVINCIA del 5 giugno 2021