CIVITAVECCHIA – “Vogliamo che si facciano subito regolari elezioni! Lo ha chiesto il Comune, la Regione, duecento soci con le loro firme, i cittadini attraverso il nostro Comitato ed ora lo chiede il Prefetto che, dopo aver pazientemente ascoltato le loro ragioni il 24 maggio u.s. e non ritenendole valide e plausibili, ha scritto una seconda lettera all’Università Agraria (inviandola anche alla Competente direzione della Regione Lazio ed al Comune di Civitavecchia), nella quale ribadisce con più forza che : “ l’ulteriore protrarsi della governance attualmente in carica non risulterebbe coerente con i principi di ragionevolezza e buona amministrazione” e “ auspica una rivalutazione della tempistica fissata per il rinnovo degli organi””.
Inizia così una lunga nota del Comitato Usi civici di Civitavecchia che torna a lamentarsi del comportamento dei vertici dell’Università agraria locale.
“A leggere l’articolo – incalzano dal Comitato – , scritto dall’U.A. apparso sui media locali qualche giorno fa, sembra che il De Paolis e la sua collaboratrice Delmirani siano andati in gita premio dal Prefetto, per ricevere un encomio ufficiale dopo le “numerose e incisive attività poste in atto durante questo mandato elettorale!!!!”. Invece sono tornati a Civitavecchia “bacchettati” e raccontando un’altra storia. Ma possibile che il Presidente non si renda conto che è giunto il momento,di indire immediatamente le elezioni, dopo oltre un anno di ritardo, di effettuare il rinnovo delle cariche e di scomparire, con i suoi più vicini collaboratori, dal panorama di questa città, avendo prodotto solo danni alla nostra collettività ? Conviene anche a loro dato che prima o poi dovranno risarcire le 5000 famiglie danneggiate con anni di vincoli di uso civico imposti ingiustamente. Hanno provocato il blocco dei lavori edili, degli atti di compravendita-successione e perfino l’impossibilità di accedere ai benefici del 110% con danno enorme per il settore edile e per l’economia cittadina. A nulla sono valse le 1200 opposizioni alla perizia Monaci, la presa di posizione di tutti i partiti politici e del Sindaco, le sentenze del Commissario agli usi civici 66-2019 e 43-2020, vinte dai ricorrenti e subito appellate dal De Paolis, sordo ad ogni richiamo e trinceratosi tra le pieghe di una legislazione controversa. Continuano a spendere in cause i soldi ancora disponibili per cercare di dimostrare l’indimostrabile. Si perché ormai anche il CTU della Regione Lazio professor Petronio ha presentato la sua relazione nei processi presso il Commissariato e concorda che non ci sono usi civici. Ed i CTU di quelle cause stanno presentando le proprie relazioni e confermano l’inesistenza degli usi civici”.
Secondo il Comitato soltanto l’amministrazione dell’Università agraria non riesce “a recepire questa semplice realtà e continua ad opporsi costringendo i cittadini a continuare le cause; ci chiediamo a questo punto se riescano capire il significato degli scritti che ormai sono veramente molti. Ma cosa vorranno mai ottenere con un cda dimezzato, dopo la dimissione di cinque consiglieri dal dicembre 2020, con esposti di irregolarità presso la Procura e la finanza che indaga. In quest’ultimo periodo l’Università agraria è stata anche censurata dalla Regione Lazio e da diverse associazioni (Forum Ambientalista, Lipu, WWF) per aver attuato un PGAF ( Piano di Gestione di Assestamento Forestale ) in difformità a quanto previsto, causando, come da più parti è stato definito, un disastro ambientale sui terreni di proprietà collettiva.
Eppure sino ad oggi hanno stabilito, sempre con procedure borderline, di voler iniziare la campagna elettorale nell’ottobre 2020 con l’evidente intento di effettuare le elezioni addirittura nel 2023. Ma per quale motivo non accettano quello che ormai il mondo politico, le istituzioni e tutta la collettività chiedono con pieno diritto? Cosa cercano di ottenere o nascondere e quali sono i veri interessi che motivano questa assurda resistenza a lasciare la gestione dell’ente? Se ne devono andare subito, dopo tanti danni provocati, perché il loro mandato è scaduto da oltre un anno e riflettere, fino a che sono in tempo, sui moniti che gli vengono inviati da più parti ed ora anche dalla Prefettura – concludono dal Comitato Usi civici – quando avverte che rischiano “ di compromettere la validità degli atti posti in essere” e, aggiungiamo noi, pagare i risarcimenti ai tanti cittadini danneggiati”.