CIVITAVECCHIA – “Convertire la centrale termoelettrica a carbone di Torrevaldaliga, di proprietà di Enel, in una centrale a gas è realmente necessario? Considerati i nuovi obiettivi climatici dell’Unione europea, la revisione cui sarà soggetto il mercato della capacità, la veloce e importante diffusione dell’idrogeno quale vettore energetico e gli obiettivi nazionali previsti nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) inviato alla Commissione europea nel gennaio 2020, riteniamo che il progetto non abbia ragione di esistere”.
È questo il tema dell’interrogazione (Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-05623) che Gianni Pietro Girotto, presidente della Commissione Industria Commercio e Turismo al Senato, insieme ai colleghi senatori Paola Taverna, Pasqua L’abbate, Marco Croatti, Sergio Vaccaro, Gianluca Castaldi, Cristiano Anastasi ha rivolto al Ministero della Transizione Ecologica, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero del Lavoro. Nell’interrogazione si fa riferimento all’istanza di verifica di assoggettabilità alla VIA, che nel maggio 2019 Enel ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per il progetto di sostituzione delle unità a carbone esistenti con nuova unità a gas. “Il sistema energetico nazionale non ha bisogno di disporre di una centrale a gas quale quella prospettata, tanto più – commenta Girotto – che l’esigenza di garantire una sua disponibilità e affidabilità può essere soddisfatta in altro modo, ad esempio tramite sistemi di stoccaggio dell’energia rinnovabile o una migliore utilizzazione dei pompaggi oggi largamente inutilizzati. Più che sul gas, si dovrebbe puntare su una produzione di energia da fonti rinnovabili. Negli Stati Uniti d’America, nonostante il gas costi la metà rispetto all’Europa, per mettere in sicurezza la rete elettrica, si stanno costruendo centrali alimentate a fonti rinnovabili con stoccaggi. Torrevaldaliga ha tutte le carte in regola per diventare un distretto di produzione di energie rinnovabili e un polo di ricerca e innovazione sulla produzione e sull’utilizzo dell’idrogeno in ambito portuale. Perché non farlo?”.
Un’interrogazione che, come sottolineato dal gruppo consiliare del M5S, recepisce a pieno le istanze del territorio e chiede di sapere, in particolare, se il Governo intenda procedere a una completa valutazione della reale necessità, per il sistema energetico nazionale, di disporre di una centrale a gas quale quella di Civitavecchia, o se le esigenze di disponibilità e affidabilità non possano considerarsi già soddisfatte, visti i consumi, attuali e previsti, nonché le altre fonti energetiche, già esistenti e in via di realizzazione, o ancora se le stesse esigenze non possano essere soddisfatte altrimenti, ad esempio tramite sistemi di stoccaggio dell’energia rinnovabile o un migliore utilizzo dei pompaggi oggi largamente inutilizzati;se si intenda compiere un’approfondita analisi sulle ricadute occupazionali della conversione della centrale a carbone in una a gas rispetto ad alternative che prevedono la produzione di energia da fonti rinnovabili. Se si intenda, infine, compiere una valutazione della specifica situazione di Civitavecchia e della possibilità di renderla un centro di produzione di energie rinnovabili, potenziando il settore manifatturiero anche locale, valutando le differenti opzioni a disposizione, nonché un polo di ricerca e innovazione sulla produzione e sull’utilizzo dell’idrogeno in ambito portuale.
“Con questo atto i nostri Senatori, insieme all’importante lavoro che stanno portando avanti a livello regionale l’assessore Lombardi ed il vice presidente Porrello – concludono i consiglieri D’Antò, Lecis e Lucernoni – dimostrano che la definizione “portavoce” rimane la più appropriata riferita ad un rappresentante pentastellato. Come Consiglieri Comunali vogliamo esprime la nostra soddisfazione e gratitudine per l’interesse e l’impegno che i nostri referenti nazionali e regionali stanno dimostrando nei confronti di Civitavecchia. Continueremo a lottare fino a quando questa minaccia non sarà lontana anni luce dalla nostra comunità”.