CIVITAVECCHIA – Un consiglio comunale buono per salvare le apparenze, dando in pasto alla minoranza, che lo aveva richiesto, e all’opinione pubblica una rivisitazione di quanto già detto e votato meno di due anni fa e una serie di rassicurazioni che in realtà non fanno che confermare la drammatica debolezza, mancanza di idee e di iniziativa del Sindaco e dell’amministrazione, che cercano di rimanere a galla in attesa che siano altri, ad altri livelli istituzionali, a decidere per la città. Non è ammissibile liquidare così la questione del gas tra le contraddizioni emerse con gli interventi di alcuni consiglieri e la posizione diplomatica di Tedesco, che ha saputo solo dire di avere scritto lettere a tutti, finora senza sostanziale risposta. Tutta qui la fermezza nel tutelare e garantire la città. Questo, in estrema sintesi, quanto visto e accaduto ieri all’aula Pucci, dove più che le parole, quasi di circostanza e prive di una vera determinazione a portare avanti una linea ben definita nell’interesse di Civitavecchia e dei suoi cittadini, si è sentito il silenzio assordante dovuto all’assenza di chi in questi due anni avrebbe dovuto tenere i rapporti con Enel e occuparsi delle rilevanti questioni sul tappeto con il colosso elettrico. La delegata all’Enel, a suo tempo nominata da Tedesco senza che (quasi) nessuno in maggioranza ne sapesse nulla, l’avvocato Barbara La Rosa, collega di studio del Sindaco, al consiglio comunale aperto per discutere della principale questione oggi sul tappeto per quanto concerne lo sviluppo, l’ambiente e il futuro occupazionale della città, ossia della possibile realizzazione della centrale a gas, non si è nemmeno presentata. Non che finora si fosse notata la sua presenza nella gestione dei rapporti tra il Comune e la spa (a proposito, che fine ha fatto il tentativo di recuperare i soldi – oltre 6 milioni e mezzo di euro – già restituiti dalla città ad Enel da parte di Cozzolino?) ma in un appuntamento istituzionale dedicato a questa tematica così importante ci si sarebbe attesi almeno la presenza tra i banchi dell’aula Pucci.
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