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    Cronaca, Energia e ambiente
    28 Giugno 2021
    Dodici tartarughe marine rimesse in acqua a Ventotene
    Gli esemplari di Caretta Caretta rilasciati in mare con il supporto del ROAN di Civitavecchia, della Scuola Nautica di Gaeta e del Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale di Civitavecchia della Guardia di Finanza

    CIVITAVECCHIA – Dodici tartarughe marine della specie Caretta Caretta sono state rimesse in mare aperto, al largo delle Isole di Ventotene e Santo Stefano, nella mattinata del mercoledì 23 giugno scorso dall’equipe del Centro Ricerca tartarughe marine Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, in collaborazione con il personale dell’Area Marina Protetta Amp- Riserva Naturale Statale Isole di Ventotene e Santo Stefano e in virtù di un Protocollo d’Intesa tra quest’ente e la Rete Regionale Tartalazio, attiva nel recupero, nel soccorso, nell’affidamento e nella gestione delle tartarughe marine. Le attività per il rilascio nell’ambiente marino dei dodici esemplari di tartaruga sono state assicurate dal supporto fornito con assetti navali del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Civitavecchia, in forza alla Sezione Operativa Navale di Gaeta, in cooperazione con quelle della Scuola Nautica della Guardia di Finanza di Gaeta e grazie all’apporto fornito in acqua dal Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale di Civitavecchia.

    L’eccezionalità dell’evento è rappresentata proprio da queste dodici giovani tartarughe marine sopravvissute alla singolare e straordinaria ondata di nidificazione della scorsa estate, che ha visto l’intera costa tirrenica come palcoscenico della nascita di migliaia di piccole tartarughine. Proprio questi piccoli esemplari, a causa della malnutrizione e ormai allo stremo delle proprie forze per il freddo, sono stati salvati e affidati ai laboratori veterinari del centro Turtle Point per le necessarie cure. Soltanto la professionalità del proprio staff ha potuto fornire loro la necessaria assistenza nel primo delicato stadio di vita e metterle poi in condizione di poter finalmente affrontare il mare aperto. La scelta di volerle rilasciare al largo delle Isole Pontine di Ventotene e Santo Stefano non è stata casuale, ma dettata dalle conoscenze oceanografiche acquisite negli anni e correlate alla biologia delle tartarughe marine, così da consentire loro di poter sfruttare al meglio le correnti utili al raggiungimento del loro habitat pelagico, lontano dalle coste dove si nutrono e crescono fino ai 12 anni di vita.

    L’attività si inserisce nel novero dei servizi che la Guardia di Finanza esegue a tutela dell’ambiente in generale e, più in particolare, dell’ecosistema e della biodiversità marina. Il costante presidio degli spazi marini di competenza permette di assicurare, in tale settore, una decisa azione di prevenzione e contrasto agli illeciti che vengono perpetrati, nello scenario marittimo laziale, a danno dell’ecosistema marino.