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    Economia e Lavoro, Energia e ambiente
    20 Luglio 2021
    Una tavola rotonda sulle proposte a tutela dell'agroalimentare
    Coldiretti Viterbo: stop alle pratiche commerciali sleali. Via alla raccolta di firme contro il fotovoltaico su suolo agricolo
    Il sottosegretario Battistoni annuncia: “Il decreto di recepimento entro agosto” Il Sottosegretario Battistoni annuncia: “Il decreto di recepimento entro agosto”

    VITERBO – Stop di Coldiretti Viterbo alle pratiche commerciali sleali, alle aste capestro al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, così come le offerte che ingannano i consumatori.

    La federazione provinciale ha organizzato un dibattito per affrontare questo tema e analizzare le proposte avanzate da Coldiretti a tutela dell’agroalimentare italiano. Lo ha fatto alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Delegazione europea approvata dal Senato. Al dibattito, che si è svolto nell’azienda agricola Camilli di Viterbo, ha preso parte anche il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Francesco Battistoni, che ha annunciato importanti novità sull’iter normativo.

    “La Coldiretti per prima ha lanciato questo tipo di incontro su tale tematica – spiega Battistoni – il ministero è pronto,  ha già mandato il decreto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed entro agosto verrà approvato il decreto di recepimento contro le pratiche commerciali sleali”.

    E proprio da Viterbo è partita ieri, nell’ambito del convegno, anche la petizione lanciata da Coldiretti Lazio contro i pannelli solari, che occupano suolo agricolo produttivo, di cui Battistoni è stato il primo firmatario. Una battaglia di Coldiretti Giovani Impresa della federazione regionale del Lazio, presente con una delegazione di Viterbo, per combattere il rischio idrogeologico, davanti ai cambiamenti climatici e a favore del fotovoltaico pulito ed ecosostenibile.

    “Credo sia un’importante campagna di sensibilizzazione – spiega Battistoni – perché siamo favorevoli alle energie rinnovabili, ma senza togliere terreno fertile ai nostri agricoltori”.

    Al dibattito sulle pratiche commerciali sleali era presente anche il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri e provinciale, Mauro Pacifici, insieme al Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Francesco Battistoni e al sindaco Giovanni Arena. Un convegno che ha visto anche la partecipazione di altre associazioni di categoria con il presidente di Confesercenti Viterbo, Vincenzo Peparello, il commissario della Camera di Commercio di Rieti e Viterbo, Domenico Merlani, il segretario UILA Viterbo, Antonio Biagioli e Sara De Luca, segretario FAI CISL Viterbo, oltre a Danilo Camilli, titolare dell’omonima azienda agricola.

    “E’ una norma molto importante che cerca di creare un equilibrio lungo tutta la filiera – dice il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici – vogliamo venga riconosciuto il giusto reddito a tutti coloro che operano nella produzione dell’agroalimentare. Questo garantisce una migliore qualità del lavoro agricolo e del prodotto, perché le aziende, in questo modo, hanno la possibilità di investire in attrezzature e nelle risorse umane”.

    Coldiretti da anni lavora per sanare una vera e propria ingiustizia. Basti pensare che per ogni euro di spesa per l’acquisto di alimenti, infatti, meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo

    .“Continua la nostra attività di sensibilizzazione della politica e dei territori – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – rispetto alla Legge di Delegazione europea sulle pratiche commerciali sleali. Un lavoro impegnativo, ma immaginiamo una nuova opportunità per l’agricoltura, quando questo nuovo tessuto normativo sarà realtà. Questioni come il listing o le offerte a basso costo che sfruttano il lavoro degli agricoltori, così come i resi dei prodotti invenduti, saranno soltanto un amaro ricordo. Questo consentirà di avere una competizione tra imprese equa e seria. Siamo convinti che la riforma dell’Authority per l’agroalimentare, potrà essere una clausola di salvaguardia per avere garanzie che il lavoro debba essere ricompensato”. ​