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    Energia e ambiente
    29 Luglio 2021
    Fiom Cgil guarda con fiducia al progetto offshore con il piano già depositato al MiTe
    Transizione: il futuro è nell’eolico

    Potrebbe essere l’eolico offshore la strada giusta per il futuro energetico del territorio. Un progetto che sta vedendo sempre maggiori consensi, aggregando l’interesse di istituzioni e realtà diverse. Il piano per realizzare l’eolico a largo di Civitavecchia è stato depositato al Ministero della Transizione Ecologica. Il percorso ministeriale adesso prevede l’istituzione di tavoli tecnici per la valutazione, approvazione e realizzazione del progetto.

    Per la Fiom un’iniziativa da sostenere. «Lo studio di fattibilità che ci è stato presentato – ha spiegato il segretario Giuseppe Casafina – è realizzato da esperti del settore, le attività previste sarebbero un mix tra manutenzioni di tipo navale e da centrale elettrica e ci risulta che abbia già i patrocini del Comune di Civitavecchia e della Regione Lazio».

    Secondo i metalmeccanici per la transizione energetica di Tvn e per mettere in sicurezza i posti di lavoro serve un progetto industriale che cresca parallelamente al declino produttivo della centrale Enel. «In attesa di capire con certezza quanti posti di lavoro garantirebbe a regime l’eolico – hanno aggiunto dalla Fiom – va detto che siamo alla prima importante tappa di un percorso obbligato per tutti i progetti legati alla transizione: arrivare a questo punto ed arrivarci anche con una sostanziale unità del territorio nelle sue varie espressioni sia sociali che istituzionali, non era affatto scontato. Sul piano generale resta il nodo del rapporto che la transizione deve avere con il salto tecnologico che gli impianti da rinnovabili implicano. Bisogna creare le condizioni per mettere al centro la qualità delle lavorazioni che si è in grado di garantire, invece della competizione sul minor prezzo possibile, e bisogna farlo partendo da un tessuto industriale locale in prevalenza mono-committente e cresciuto in regime di appalti e subappalti: è ciò che intendiamo quando rivendichiamo il coinvolgimento del territorio chiedendo la guida del Governo. In più andrà chiarito qual è il contributo anche economico delle Istituzioni a un processo che non può essere lasciato soltanto ai privati». E la Fiom va anche oltre e, oltre alla manutenzione, ipotizza come a Civitavecchia si possano anche costruire e assemblare le piattaforme galleggianti. «Ci sono tutte le competenze anche per farlo – hanno concluso – è un risultato importante ma all’inizio di un percorso esposto a molteplici interessi: bisogna continuare ad avere la massima attenzione per essere pronti a difenderlo».

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