È il progetto realizzato dall’architetto Luca Binarelli ad essere stato scelto, tra gli oltre 40 presentati, come vincitore del concorso di idee “I nuovi spazi dell’energia”: quattro gare rivolte a architetti e designer lanciate da Enel a luglio 2020 per il design di altrettanti poli energetici moderni ed efficienti necessari per la dismissione di impianti a carbone in Italia entro il 2025. La commissione è stata formata da rappresentanti di Regione Lazio, Unindustria, Università della Tuscia, Università La Sapienza ed Enel. L’obiettivo del concorso, come spiegano da Enel stessa, è quello di « dar vita ad un polo energetico dove ci saranno fonti rinnovabili (solare fotovoltaico), batterie per l’accumulo di energia e impianto a gas sempre più integrati con l’ambiente circostante – sottolineano – grazie a progetti in grado di ridurre l’impatto paesaggistico e di disegnare un’idea nuova di centrale, prevedendo anche degli spazi a disposizione della collettività. Al vincitore verrà affidata la progettazione architettonica della propria proposta, la cui progettazione esecutiva e realizzazione procederà in parallelo all’iter autorizzativo dei vari progetti energetici previsti per il sito. Nella soluzione proposta il tumulo etrusco, traccia iconica e indelebile della storia passata del luogo, è stato scelto come simbolo identitario di una rinascita del territorio che lega passato e presente, configurando una svolta energetica sostenibile e un costante dialogo tra sviluppo tecnologico e natura, architettura ed elemento vegetale, naturale e coltivato. Ulteriore elemento qualificante dell’intervento è rappresentato da istallazioni artistiche permanenti sui temi della sostenibilità previste sui volumi del nuovo impianto». Una notizia che ha scatenato una serie di reazioni sul territorio, soprattutto per il passaggio relativo “all’impianto al gas”. «Enel fa finta di non voler recepire il messaggio chiaro di un’intera comunità, che ha dato vita ad una legge regionale – ha spiegato il Pd -l’ obiettivo del concorso, ben accetto sino a quando parla di fonti rinnovabili, è irricevibile quando cita impianto a gas». Il Pd ricorda infatti che lo scenario è cambiato, da quando è stato indetto il concorso. «Nessun concorso di idee, con regalie al seguito, potranno cambiare lo stato dell’arte – hanno concluso i dem -Enel se ne faccia una ragione e proponga al territorio dei progetti esclusivamente legati alle energie rinnovabili». Il comitato Sole indica Enel come “arrogante, provocatrice e fuorilegge”, «belle parole sulle rinnovabili, niente di concreto e reale – aggiungono – per ritornare a dire che il modello proposto per Civitavecchia è ancora una volta il turbogas». Il M5S invita Enel a non «scavalcare il volere del territorio. La società civile e la politica locale e regionale – ricordano – si sono dimostrati compatti e non hanno alcuna intenzione di fare passi indietro sul tema. Si metta l’anima in pace: a Civitavecchia niente fonti fossili».
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