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    Energia e ambiente
    24 Agosto 2021
    Conciliazione vita-lavoro e investimenti in energie rinnovabili, ma uno su tre non sa cosa fa il suo datore d lavoro
    Sostenibilità, cosa chiedono gli italiani alle aziende in cui lavorano

    Per gli italiani ci sono molti modi per poter essere più sostenibili sia nella vita che nel lavoro e hanno diverse opinioni su come le proprie aziende potrebbero migliorarsi. Il 66% degli intervistati pensa che la propria azienda dovrebbe puntare di più sul benessere dell’individuo con una maggior attenzione all’equilibrio vita-lavoro, al secondo posto c’è la sostenibilità ambientale con il tema degli investimenti in energie rinnovabili (64% del campione) e la riduzione dell’uso della plastica (43%), mentre l’attenzione al Gender Pay Gap, si posiziona al quinto posto (38%) dividendo però le scelte delle donne (52%), da quelle degli uomini (30%).E’ quanto emerge dalla ricerca promossa da illimity attraverso la community della Banca “Vai oltre la forma” e i canali social, con l’obiettivo di indagare l’evoluzione dei cambiamenti delle nostre abitudini lavorative, finanziarie e di vita in seguito alla pandemia da Covid-19. Secondo la ricerca, che ha coinvolto un campione di 633 persone rappresentativo della popolazione italiana internet user di 18-65 anni, un italiano su tre non conosce le misure adottate dall’azienda in cui lavora sul fronte della sostenibilità.

    Il resto del campione, segnala che al tema del Gender Pay Gap viene ancora dedicata poca attenzione: solo il 16% lo indica come ambito in cui l’azienda ha adottato iniziative specifiche, dato in contrasto rispetto a quello che gli italiani, e le donne in particolare, desidererebbero (52%). Tra le altre iniziative troviamo sul podio, ancora una volta, l’equilibrio vita privata-lavorativa (32% vs 66% delle misure desiderate), seguito dalla riduzione della plastica (30% vs 43%) e dall’attenzione alle energie rinnovabili (22% vs 64%).

    Spostando il focus dal comportamento dell’azienda a quello del singolo individuo è stato chiesto agli intervistati quali siano i comportamenti più rilevanti per essere un “consumatore sostenibile” e quanto, personalmente, li mettano in atto nella vita di tutti i giorni. Tra le azioni riconosciute come più sostenibili troviamo, ai primi posti, quelle legate all’economia circolare e al riciclo: evitare gli sprechi (68%), fare la raccolta differenziata (65%), non acquistare prodotti usa e getta (47%) e consumare prodotti a km 0 (45%).

    Seguono, poi, le scelte legate ai mezzi di trasporto e, proprio in questa categoria, si riscontra il maggior scostamento con la realtà. Se, infatti, per il 43% degli intervistati essere sostenibili significa utilizzare mezzi di trasporto a minor inquinamento, solo il 27% dichiara di adottare questo comportamento. Allo stesso modo il maggior utilizzo di mezzi pubblici o servizi in condivisione è ritenuto importante dal 42% del campione, ma messo in atto solo dal 21%.