Dedicando ad azioni positive per la natura (come la rinaturalizzazione) una sola annualità dei sussidi ambientalmente dannosi, i governi potrebbero creare ben 39 milioni di posti di lavoro. È quanto emerge dal rapporto “Halve Humanity’s Footprint on Nature to Safeguard our Future” (Dimezzare l’impronta ecologica dell’umanità sulla natura per salvaguardare il nostro futuro) commissionato dal Wwf in vista dei negoziati delle Nazioni Unite sulla Biodiversità che inizieranno la prossima settimana. Il rapporto include un modello con il quale si dimostra come 39 milioni di posti di lavoro potrebbero essere creati se i 500 miliardi di dollari, che i governi spendono ogni anno in sussidi dannosi, venissero dirottati verso un impiego positivo per la natura, che migliori le condizioni in cui sono i sistemi naturali.
“Agire per evitare il collasso degli ecosistemi e l’aggravarsi della crisi climatica è l’imperativo dei nostri tempi, ma i governi spendono almeno 500 miliardi di dollari l’anno in sussidi per attività come l’agricoltura insostenibile o la pesca eccessiva che danneggiano la natura, con conseguenze disastrose per la società, l’economia e il nostro stesso benessere – afferma Marco Lambertini, direttore generale del Wwf International – Non solo riorientare questa spesa verso pratiche sostenibili aiuterebbe a ridurre l’impatto sulla biodiversità ma ci aiuterebbe anche a passare a un’economia nature-positive, positiva per la natura, e a cambiare i nostri attuali modelli di produzione e consumo assolutamente insostenibili. Reindirizzando queste risorse e il mondo con la sua risposta alla crisi da Covid-19 ha mostrato che sono possibili significativi cambiamenti finanziari, potremmo innescare, inoltre, un circolo virtuoso in grado di produrre 10.000 miliardi di dollari di valore annuale e 400 milioni di posti di lavoro dedicati a una nuova economia nature positive”.
Nel 2020, il Future of Nature and Business Report del World Economic Forum ha previsto che le soluzioni “nature-positive” potrebbero creare 395 milioni di posti di lavoro entro il 2030 e 10.100 miliardi di dollari in opportunità commerciali. Diversi Paesi hanno già intrapreso giuste transizioni verso un’economia positiva per la natura che offrono preziose lezioni e sono di ispirazione.
Il nuovo rapporto del Wwf, prodotto da Dalberg Advisors, prevede che distribuire questo stimolo tra i Paesi in modo equo, cioè in base alla popolazione e non alla forza economica, creerebbe quasi il doppio dei posti di lavoro se invece si agisse altrimenti (39 milioni contro 20 milioni). Uno stimolo equo contribuirebbe a proteggere maggiormente la biodiversità e aiuterebbe a creare percorsi di crescita verde per i Paesi meno sviluppati.