logo
    Amministrazione
    26 Agosto 2021
    Per il rappresentante dell'associazione Meno poltrone e più panchine si rischia di veder sparire un'intera categoria
    Mercato, Nunzi: ”Servirebbero più rispetto e attenzione”

    CIVITAVECCHIA – “Che si discuta in consiglio comunale del mercato di piazza Regina Margherita è sicuramente ottima cosa ma che questo porti a qualcosa di concreto è assai difficile”.

    Ne è convinto Tullio Nunzi, ex dirigente Confcommercio e ora rappresentante dell’associazione Meno poltrone, più panchine, che interviene sull’area che, dopo tanto parlare, resta bloccata in un limbo in attesa del progetto di restyling.

    “Dopo quasi due lustri – dice Nunzi – ormai, dopo bandi comunali, concorsi di idee e persino una commissione di indagine che nessuno sa a cosa abbia portato la ristrutturazione del mercato, passata attraverso giunte di diverso colore, non si è conclusa, anzi. La situazione è diventata sempre più deplorevole, per l’arredo urbano, per la situazione sanitaria, per i parcheggi. Né si prospetta un obiettivo, una data certa”.

    Un’incertezza che i commercianti rischiano di pagare caro. “Quello che è stato un vero centro commerciale naturale – continua Nunzi -, il centro sociale per antonomasia, con valenza storica e per alcuni versi antropologica, rischia di sparire. Basti vedere i cartelli di vendesi attività, di chiusure, di passaggi di attività. Un vero sistema commerciale integrato, che in un passato non lontano funzionava come ammortizzatore sociale nei confronti di un porto in crisi, per incapacità della politica, ma non solo, rischia di diventare una accozzaglia di attività senza un minimo di strategia, di visione; forse un po’ più di attenzione sarebbe stata necessaria per un pezzo della nostra storia. Nessuno parli di paragoni con Barcellona o altri mercati, non blateri di confronti, se in dieci anni circa non si è stati capaci di dare una “sistemata “, ad un vero sistema commerciale che portava benefici anche al centro storico e alle attività commerciali circostanti”.

    Nunzi invita al dialogo con gli operatori del mercato “e non sarebbe male – incalza – un coordinamento delle associazioni, purtroppo assenti; si crei un organismo consultivo con le varie categorie dell’ambulantato. Il mercato è luogo di incontro tra agricoltura, pescicoltura, consumatori; punto di incontro che andrebbe valorizzato con  investimenti pubblici per una veloce riqualificazione e una strategia certa per il suo futuro. Affermare che i tempi della politica non sono quelli delle imprese è una frase trita ma se si vuole che gli ambulanti tornino ad investire – conclude Nunzi – bisogna garantire un quadro di certezze ad oggi assenti. Servirebbe anche rispetto per una categoria del commercio ed un luogo simbolo della nostra vita sociale ed economica che rischia di sparire”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA