BRACCIANO – Inizia la campagna elettorale a Bracciano in vista delle prossime amministrative e il gruppo Monti Sabatini del Wwf Roma e Area Metropolitana ha inviato un documento a tutti i candidati sindaco chiedendo degli impegni precisi per lo sviluppo del territorio. “Riteniamo sia impensabile, per qualsiasi aspirante amministratore, prescindere dalle sfide ambientali, globali e locali, che ci attendono nel prossimo futuro – hanno detto dal gruppo Monti Sabatini – Era così già tanti anni fa, lo è soprattutto oggi dopo che i decenni sono passati senza che molte delle azioni espresse nelle intenzioni a livello mondiale siano state poi concretamente attuate. Cambiamenti climatici, consumo del suolo, perdita della biodiversità, mobilità sostenibile, ciclo ragionato dei rifiuti, qualità dell’aria e delle risorse idriche, salvaguardia e fruizione del territorio e del lago, risparmio energetico. Ognuno di questi temi deve essere posto, se non al centro, sicuramente come linea guida di qualsivoglia tipologia di sviluppo del Comune. Particolare importanza è stata attribuita dagli attivisti del Wwf ai temi dei rifiuti e del verde pubblico, ai quali sono stati dedicati due dossier specifici”.
Per il Wwf è necessaria l’adozione di un regolamento del verde pubblico e privato “che disponga le norme attuative per la gestione operativa delle alberature; indicazioni precise sulle potature, sulle piantumazioni, sulle tipologie di specie arboree da utilizzare, in funzione non solo ornamentale, ma finalizzate alla valorizzazione delle capacità delle piante in funzione dei servizi eco sistemici che possono fornire alla comunità; pensiamo , solo per citare degli esempi, alla mitigazione del clima urbano, alla proprietà depurativa sull’aria e sulle acque meteoriche, alla ricchezza della biodiversità. Il “Dossier rifiuti”, inizialmente destinato al Parco regionale, riguarda in particolare delle problematiche legate all’impatto dei rifiuti sulle acque del lago e sulle sue sponde, ribadendo la continuità fra territorio e bacino idrico. Una sfida delicata ma ricca di opportunità è rappresentata dal raddoppio della linea ferroviaria fino a Vigna di Valle, che alimenterà la realizzazione di nuovi insediamenti residenziali, con il rischio reale di una nuova colata di cemento sul nostro territorio, in modo disordinato ed incongruente. L’occasione richiede uno sforzo di fantasia e di professionalità, conciliando le nuove abitazioni, peraltro già previste da PRG, con l’utilizzo delle risorse, ambientali, sociali ed infrastrutturali. Elementi irrinunciabili di qualsiasi nuova realizzazione urbanistica sono un’attenta progettazione degli spazi destinati a verde pubblico e privato, un sistema di infrastrutture mirate al risparmio ed al riutilizzo della risorsa idrica, un sistema di viabilità interna che preveda lì utilizzo di mezzi ecocompatibili ed a risparmio energetico, realizzazione di edifici ad elevata classe energetica e muniti di tutte quelle tecnologie mirate al risparmio ed all’azzeramento delle emissioni di gas serra”.
Ai candidati sindaci è stata chiesta anche particolare attenzione alle nuove trasformazioni agricole del territorio che “sotto la spinta di multinazionali alimentari, rischiano di produrre un vero e proprio deserto di monocolture; ci riferiamo in particolar modo alla destinazione di ettari di terreno a noccioleti, impiantati al di fuori dell’areale tipico del nocciolo, che comporta un aumento del prelievo della risorsa idrica ,dell’utilizzo di fertilizzanti, erbicidi ed antiparassitari con importanti ripercussioni sull’equilibrio qualitativo e quantitativo delle acque sotterranee dell’intero sistema idrico superficiale e profondo. Si chiede attenzione anche agli aspetti di valorizzazione del territorio che vanno orientati verso una fruizione dolce e sostenibile, in linea con le attuali richieste turistiche: una rete adeguata di sentieri (peraltro già operativa con gli accordi fra CAI e Parco regionale) regolarmente tenuti in buono stato con indicazioni puntuali e segnalazioni delle particolarità del territorio, sarà preziosa per una fruizione turistica lenta e rispettosa delle qualità ambientali, che caratterizza l’Area Naturale Protetta. Si ritiene necessaria anche la valorizzazione, in senso di fruizione turistico-naturalistica, di alcuni tratti del perimetro lacustre, curando la progressiva ripresa della vegetazione e degli elementi tipici dell’ambiente, in collaborazione con le associazioni di volontariato locali”.