CIVITAVECCHIA – “Tralascio le considerazioni sul consiglio comunale relativo al mercato. Dopo quasi un decennio di parole, progetti e impegni, ancora non si possono dare certezze per la definitiva ristrutturazione di quello che era un vero sistema commerciale naturale”.
Lo dice il rappresentate dell’associazione Meno poltrone, più panchine Tullio Nunzi all’indomani del consiglio comunale aperto sul mercato che ha visto una sonora bocciatura per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ernesto Tedesco da parte degli operatori stanchi, appunto, di parole e promesse.
“A fronte di sole e semplici parole – dice Nunzi – ci sono scarsi impegni e scarse certezze per gli operatori. Sarebbe sufficiente vedere i dati sull’aumento dei depositi liquidi delle famiglie, cresciuti di 74 miliardi, per comprendere come l’incertezza freni la ripartenza dei consumi e scoraggi l’ investimento delle imprese. Ecco perché necessitano certezze su tutto, dagli strumenti di sostegno alle politiche fiscali, su agevolazioni e ovviamente su progetti passati senza concretezza attraverso tre giunte di diverso colore”.
Nello specifico per il mercato, “sempre che ci si voglia investire – continua Nunzi -, serve un progetto chiaro, con date certe, con investimenti consistenti. Un’incertezza lunga 10 anni fiacca le imprese che in gran parte hanno chiuso, impedisce ogni forma di investimento e disincentiva l’entusiasmo degli imprenditori. Poi che si debba copiare da mercati come Barcellona o Londra, ben venga, ma al momento sarebbe sufficiente l’essenziale: bagni, arredo urbano, pulizia, parcheggi, ascolto di coloro che ci lavorano. Ha stupito il silenzio delle associazioni; ma alcune proposte come un consorzio di gestione, l’affidamento di alcuni servizi, un comitato consultivo permanente degli operatori, a cui vengano sottoposte le varie proposte, potevano essere fatte. Primum vivere deinde philosophare; certo lavoriamo per un mercato dei croceristi ma forse prima dovremmo pensare a chi ci lavora giornalmente, alle aziende che da anni attendono certezze , a chi vorrebbe investire ma non comprende quale sia il progetto futuro. Ho la triste sensazione che si brancoli nel buio, almeno da quanto ascoltato dagli interventi degli operatori. Una città turistica, altro tema caro alla politica ma assai vago nella pratica come il mercato, oltre che per turisti, diventa vivibile anche per i residenti. L’outlet ad esempio è stato deciso per i turisti, per il porto, per salvare un bilancio disastrato, ma e stato avversato totalmente dalle categorie; categorie che si ascoltano, ma ovviamente non decidono; se non – conclude con una punta di amarezza Nunzi – alle elezioni successive”.
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