CIVITAVECCHIA – “Sotto la spinta incalzante della società civile e delle forze politiche locali, l’Enel ha creduto,
sbagliando, che fosse sufficiente rimodulare il progetto riguardante la realizzazione di una nuova
centrale a turbogas a Torrevaldaliga Nord dimezzandone di fatto la potenza, dopo che Tirreno Power
aveva invece già completamente rinunciato ad un progetto del tutto analogo per Torrevaldaliga sud”.
Lo dicono in una nota da Civitavecchia bene comune, il gruppo formato da Comitato Sole, Città futura, collettivo No al Fossile, #mirifiuto, Forum ambientalista odv, Il Paese che vorrei, asd, Nessuno escluso, Lipu Civitavecchia-Monti della Tolfa, Bio ambiente Tarquinia, Fridays for future Civitavecchia, Nature education, Ri-Me associazione di promozione sociale e culturale, Spazio solidale, Extinction rebellion, Il Centro del buongusto rete delle associazioni, Piazza048, Collettivo autonomo del porto.
“Non possiamo – tuonano le associazioni – dirci soddisfatti: realizzare una nuova centrale a fonti fossili, seppure ridimensionata, non consentirebbe quel cambio di rotta tanto auspicato che, usando le parole dell’assessora alla
transizione ecologica, Roberta Lombardi, vada nella direzione di un “progetto del Distretto 100%
Rinnovabili a Civitavecchia” (nella proposta di Civitavecchia Bene Comune: off shore eolico e Porto
Bene Comune)”.
Il gruppo di movimenti e associazioni dice di non poter “apprezzare il mezzo passo indietro da parte di Enel perché pensiamo che in una civiltà al collasso, sull’orlo del baratro di una crisi climatica globale irreversibile, la sola decisione lungimirante sia invece quella di smetterla di realizzare nuovi impianti alimentati a fonti fossili e
gestire quelli esistenti fino a quando saranno resi non più necessari dallo sviluppo delle rinnovabili. Pertanto chiediamo a gran voce che, non solo i comitati e le associazioni ambientaliste presentino osservazioni contrarie al nuovo progetto, ma soprattutto le istituzioni esprimano, entro la data di scadenza prevista del 3 ottobre, lo stesso parere contrario, adducendo ognuna per quanto di propria competenza motivazioni di carattere sanitario, paesaggistico-ambientale e di strategia energetica. In particolare il Consiglio comunale ha già votato all’unanimità un ordine del giorno in cui si “impegna il sindaco e la giunta ad esprimere in ogni sede netta contrarietà alla costruzione di nuovi impianti alimentati a gas”. Adesso è il momento di agire concretamente e nessuno meglio del Sindaco lo può fare in qualità di massima autorità sanitaria con il supporto dei numerosi studi epidemiologici
di ASL e DEP a disposizione”.
Ancor più, secondo il gruppo, la Regione Lazio “che recentemente ha legiferato votando all’unanimità un pacchetto di emendamenti che nega nettamente ogni possibilità di produzione di energia da fonti fossili sull’intero territorio regionale perché incompatibile con il Piano Energetico Regionale. La Regione ha il dovere
morale di presentare parere negativo alla centrale a turbogas, ritirando contestualmente l’unico
indecoroso parere favorevole regionale depositato agli atti, che porta la firma della ben nota alle
cronache Flaminia Tosini. Tanto più che gli emendamenti votati per il No al GAS hanno il valore di
un atto ostativo dirimente all’autorizzazione di nuove centrali turbogas. Per quanto ci riguarda – concludono – non abbasseremo mai la guardia, i nemici dell’ambiente e del nostro futuro se ne facciano una ragione”.