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    Energia e ambiente
    13 Ottobre 2021
    Lo sostengono gli stakeholder di A2A, presentando il rapporto “Le svolte giuste”
    Innovazione tecnologica sì, ma servono i comportamenti individuali

    Gli stakeholder di A2A sono futuristi, proiettati verso l’innovazione tecnologica (per il 60,4%), pur consapevoli che l’implementazione delle innovazioni non sarà possibile senza il contributo dei comportamenti individuali, e molto attenti ai diritti delle nuove generazioni (per il 92%). È quanto emerso dal percorso di ascolto degli stakeholder nei territori in cui il Gruppo A2A opera, svoltosi tra giugno e settembre 2021, i cui risultati sono stati presentati oggi nel corso dell’evento “Le svolte giuste – Il punto di vista dei territori sul futuro della transizione ecologica in Italia”. Gli stakeholder di A2A, poi, sono accoglienti più che esclusivi, ovvero convinti che le decisioni necessarie a promuovere la transizione ecologica vadano prese coinvolgendo tutti gli attori (per il 73,7%) e non solo le istituzioni. Inoltre si dimostrano focalizzati sulla tutela dell’ambiente (per il 73,5%), delle sue risorse e della biodiversità, anche a scapito dei bisogni della società. Infine, gli stakeholder coinvolti sono più prudenti che rivoluzionari: per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, si orientano verso i cambiamenti incrementali (per il 70%), piuttosto che verso i cambiamenti radicali, che rischiano di creare spaccature e conflitti nella società. “Il sesto assessment report dell’Ipcc – Intergovernamental Panel on Climate Change conferma che senza una decisa svolta sulla decarbonizzazione subiremo le gravi conseguenze del climate change. L’Earth Overshoot Day, il giorno in cui la Terra esaurisce le proprie risorse rigenerabili, si avvicina sempre di più: quest’anno in Italia è stato il 13 maggio. Da queste consapevolezze e con la volontà di dare un contributo allo sviluppo sostenibile, A2A ha disegnato nel 2021 il suo piano strategico decennale che prevede investimenti per 16 miliardi di euro su transizione energetica ed economia circolare”, dice Marco Patuano, presidente del Gruppo. “Completare la transizione ecologica è una priorità globale, ma si tratta di una sfida di fronte a cui aziende e istituzioni non possono ambire a farcela da sole. In questo scenario si colloca il progetto “Le Svolte Giuste: il Punto di vista dei Territori sul futuro della Transizione Ecologica In Italia”, perché i territori sono fondamentali ed è cruciale coinvolgerli e ascoltarli. Metterne a fuoco le specificità, la predisposizione al cambiamento e il profilo culturale, infatti, è il punto di partenza per individuare le leve abilitanti più adatte a disegnare una transizione ecologica “su misura””, conclude Patuano.