ETTORE SALADINI
Il mondo ha guadagnato una nuova arma per la lotta alla malaria. Il 6 ottobre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato il primo vaccino anti-malarico per bambini che previene il contagio. È il primo passo di un processo che dovrebbe portare a una distribuzione su larga scala nei paesi più poveri. «Avere un vaccino contro la malaria che sia sicuro, efficace e pronto per la distribuzione è un evento storico», ha dichiarato il Dott. Pedro Alonso, direttore del programma globale contro la malaria dell’OMS. Il vaccino si chiama Mosquirix ed è stato realizzato dalla casa farmaceutica britannica GlaxoSmithKline. Non è solo il primo vaccino contro la malaria, ma è anche il primo sviluppato contro qualsiasi malattia parassitaria. Mosquirix spinge il sistema immunitario a contrastare il Plasmodium Falciparum, il patogeno più letale e più diffuso in Africa.
L’approvazione è arrivata grazie a un programma pilota in Ghana, Kenya e Malawi che dal 2019 ha coinvolto ottocentomila bambini ed ha portato a importanti risultati. Il vaccino riesce a prevenire quattro casi di malaria su dieci e riduce del 30% la letalità della malattia. L’iter vaccinale prevede la somministrazione di quattro dosi, le prime tre a un mese di distanza a cinque, sei e sette mesi di età, con un richiamo finale a diciotto mesi. Nell’ultimo anno, la malaria ha provocato 229 milioni di contagi e 400mila morti, di cui 274mila bambini sotto i cinque anni. Nel corso del tempo misure come la bonifica dei terreni, zanzariere insetticide e farmaci antimalarici hanno ridotto sensibilmente la diffusione della malattia. L’arrivo del vaccino lascia ben sperare per il futuro, aggiungendo alle misure già esistenti anche la prevenzione.