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    Energia e ambiente, Politica
    15 Ottobre 2021
    Pd e M5S: ”Pronti allo scontro per evitare la centrale a gas a Civitavecchia”

    CIVITAVECCHIA – “Circolano voci che il grande risultato conseguito con l’approvazione della modifica alla Legge Regionale 16/2011 avvenuta con la recente Legge Regionale n.14 dell’11 agosto 2021 che prevede la impossibilità di realizzare sul nostro territorio insediamenti energetici, potrebbe essere vanificato da un provvedimento regionale di revoca”.

    L’allarme lo lanciano congiuntamente M5S e Pd. “Si tratta al momento di voci non confermate ma che suscitano allarme – spiegano – stiamo operando attivamente per le necessarie verifiche sia a livello politico che istituzionale. Abbiamo salutato quel provvedimento con entusiasmo perché coscienti della importanza che esso ha per il nostro territorio così duramente provato dalla presenza per oltre settanta anni della più alta concentrazione di produzione energetica nazionale. Lo abbiamo anche visto come un segnale di svolta nel modo di produrre energia, con l’abbandono del fossile e l’utilizzazione delle rinnovabili. Se questa svolta da noi fortemente voluta dovesse essere contraddetta, si aprirebbe un inevitabile e duro contenzioso al quale parteciperemmo con convinzione e determinazione, al di là delle responsabilità e delle appartenenze politiche, perché sarebbe da noi considerato un insulto alla città e un arretramento rispetto a risultati che pensiamo acquisiti e che avvieranno questi territori verso un nuovo e diverso modello di sviluppo. Preannunciamo che come forze politiche non arretreremo di un centimetro riguardo alla tutela della salute di un territorio che ha ampiamente servito lo stato da 70 anni, ribadiamo la fiducia nei consiglieri che, con grande determinazione, hanno condotto il Consiglio ad approvare questa legge epocale e annunciano sin da ora il coinvolgimento dei cittadini, comitati, associazioni e sindacati in tutte le forme di forte contestazione da attuare qualora queste tristi preoccupazioni dovessero rivelarsi fondate e non smentite. Rivolgiamo un appello alle istituzioni, in primis a quella regionale – concludono – a tutte le forze politiche e sociali, affinché si prosegua sulla strada che il provvedimento adottato ha segnato, senza ripensamenti incomprensibili che disorienterebbero le popolazioni interessate”.