Il cambiamento in corso nel mercato del lavoro sta portando ad un ripensamento profondo delle professioni e delle competenze necessarie. Se è vero che l’80% delle professioni attuali è destinato a modificarsi, è quindi urgente aggiornare l’offerta formativa. Temi al centro dell’incontro dedicato alle nuove competenze per il nuovo mercato del lavoro, al Salone della Csr e dell’innovazione sociale, dedicato ad approfondire le soft skill e le competenze ritenute più importanti e capire come il mondo della formazione e dell’impresa si stanno organizzando. Conoscenze nuove, ibride e trasversali, ma anche impegno, etica, sostenibilità, empatia: sono le caratteristiche che dovranno avere i nuovi lavoratori, ma i percorsi formativi non sempre sono già in grado di stare al passo con le figure che cercano le aziende. “In Italia in questo momento ci sono 233mila posti di lavoro vacanti che non trovano persone disponibili e questo sta diventando un problema, tanto per le aziende quanto per i giovani che un lavoro non lo trovano: 1 su 3 oggi risulta disoccupato mentre tante aziende cercano nuove competenze”, dice Anna Lo Iacono, Senior Manager Sustainability Fastweb. “Nel settore Ict per esempio c’è bisogno di persone formate in tematiche quali cloud, sicurezza, privacy… C’è un tema di reskilling di chi oggi è nel mondo del lavoro e c’è il tema di formazione delle generazioni più giovani. Sulle competenze, noi di Fastweb lavoriamo molto per cercare di dare skill che aiutino a far parte della rivoluzione digitale”.
Per Marco Russomando, Head of HR & Organization illimity Bank, “nessuna azienda può farcela da sola, ma bisogna ragionare in filiera: ci sono profili che iniziano a ibridarsi e più il contesto aziendale è aperto, un contesto in cui il sapere è patrimonio di tutti, più si arriva alla sostenibilità di competenze tecniche”. Competenze tecniche ma non solo: “Un’azienda come la nostra, una piccola banca nata in digitale, può esistere solo grazie a competenze umanistiche, e alla capacità di ‘imparare ad imparare'”. La transizione ecologica chiede competenze diverse e chiede alle aziende di cambiare per essere più attrattive per i giovani e inclusive. “I giovani – dice Elena Faccio, Creative, Communication & Csr Director Sofidel – cercano un lavoro che li realizzi ma soprattutto che permetta loro di portare un contributo utile al mondo, quindi le aziende devono essere impegnate ed etiche”.
Per Nicoletta Novi, Head of CSV & Sustainability Projects Italy Enel, “servono persone preparate sotto il profilo tecnico ma che sappiano anche interpretare le esigenze della società trasformandole in soluzioni”. Un mix di competenze tecniche e non cognitive: “servono empatia, intelligenza emotiva, capacità di cercare soluzioni innovative, capacità di storytelling, di saper lavorare insieme e fare rete. Per far sì che il cambiamento avvenga, bisogna mettere insieme aziende e istituti di formazione o rimarrà il gap tra ciò di cui le aziende hanno bisogno e il percorso formativo oggi offerto agli studenti”.