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    Amministrazione, Energia e ambiente, Politica
    23 Ottobre 2021
    Rassegna stampa
    IL DIARIO. Non basta un colpo di vento a spazzare le nubi sul futuro di Tvn

    Il progetto del Parco eolico offshore prevede l’installazione iniziale di 270 MW, con 27 pale eoliche alte circa 250 metri posizionate a circa 20-30 km dalla costa in uno spazio marittimo di circa 25 kmq. Questo primo nucleo impiegherebbe fino a 540 addetti complessivi, per tutte le fasi di sviluppo e l’indotto, che può essere ampliato fino a 1 GW (circa 100 pale) per complessivi mille posti di lavoro. Una prospettiva occupazionale allettante per il territorio rispetto ai 40 posti di lavoro legati alla centrale a gas da 1,2 GW, in sostituzione di quella a carbone.

    Questa la scheda tecnica presentata ieri nel convegno sul progetto di eolico off-shore a Civitavecchia, organizzato dall’assessorato regionale di Roberta Lombardi.

    Un progetto i cui costi, in base alle prime stime riportate, potrebbero essere coperti almeno per il 20% dai fondi del PNRR.

    Sarà interessante capire se ci sia qualcuno disposto a sostenere il restante 80%, come chiesto – nella sostanza – dalle associazioni di categoria, a partire da Cristiano Dionisi per Unindustria e Paolo Sacchetti per Federlazio. Il tema del “primo Distretto di Energie Rinnovabili del Lazio a Civitavecchia” è certamente suggestivo e accattivamente, specie per un territorio che – per riprendere nuovamente Lombardi – “da circa 80 anni sconta le conseguenze negative delle fonti fossili su ambiente, salute, occupazione ed economia locale” e di cui “ abbiamo quindi l’opportunità di realizzare finalmente la riconversione energetica e produttiva”.

    Tutto molto molto bello. E futuribile, visto che in Italia al momento si sta lavorando ad un impianto simile a Taranto (ma di dimensioni molto più ridotte) il cui progetto, partito nel 2008, ha ottenuto l’Aia nel 2013, e dovrebbe essere ultimato solo nel 2022.

    L’altra domanda – ancora più pregnante – è quale sia la soluzione per Tvn, visto che il dibattito sull’eolico apertosi da alcune settimane sembra aver fatto dimenticare che c’è un problema Tvn tutto ancora da affrontare e quanto nel frattempo accaduto, proprio in Regione, sul futuro (a gas?) della centrale, che nel 2025 – allo stato attuale – dovrà comunque cessare la produzione a carbone.

    Un problema strategico per il futuro del territorio, su cui in molti sembrano avere poche idee, parecchio confuse ed esposte a diversi colpi di… vento.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Rassegna stampa quotidiano LA PROVINCIA del 23 ottobre 2021