Le città possono essere protagoniste della transizione ecologica, come laboratori permanenti di nuove idee per il commercio, la cultura, la scienza, la produttività e l’attrazione di talenti, migliorando la condizione sociale ed economica dei cittadini, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030: se n’è parlato al convegno “Le nuove città, resilienti e sostenibili” organizzato da Snam nell’ambito della 17esima Mostra Internazionale di Architettura, all’Arsenale di Venezia.
“Nel futuro sarà centrale la sigla Esg (Environment, Social, Governance) – ha spiegato Marco Alverà, amministratore delegato di Snam – e gli investitori non valuteranno più le aziende solo in base agli utili ma sul punteggio Esg, c’è già la coda da parte di aziende, PA e imprese per ottenere punteggi alti. Snam è stata tra le prime aziende in Italia ad aver messo Esg nello statuto, per evidenziare la centralità di questi concetti nella nostra azione”. “La parte della govenance è la più difficile da realizzare – ha concluso Alverà – serve innovazione, noi vorremmo che Venezia diventasse la capitale della sostenibilità, che sta diventando una scienza e quindi cultura, è necessario che arrivino in città ricercatori e studiosi pronti a imparare e a lavorare per mettere a punto questa governance”.
Con il progetto “Venezia Capitale della Sostenibilità”, presentato a luglio 2021 e nel quale è coinvolta Snam insieme ad altri enti e istituzioni, l’obiettivo è promuovere lo sviluppo di un piano di interventi per la crescita sostenibile del territorio, in particolare il rilancio di Marghera come polo per la produzione di energie alternative, la riqualificazione urbana e la promozione del patrimonio artistico e culturale di Venezia.
Così la città lagunare punta a diventare un centro di rilievo mondiale per il dibattito scientifico accademico e culturale sui temi della sostenibilità ed Esg, anche attraverso l’organizzazione di una Biennale della Sostenibilità.