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    Cronaca
    12 Novembre 2021
    Venerdì la manifestazione. I dirigenti scolastici scrivono di nuovo alla Regione con tabelle e dati di criticità e disagi
    Doppio orario di ingresso, studenti di nuovo in piazza
    I presidi: ''Situazione difficile''

    CIVITAVECCHIA – Nessuna risposta ai ripetuti appelli da parte di studenti, dirigenti scolastici e istituzioni sul doppio orario in ingresso che sta rendendo impossibile la vita dei ragazzi, soprattutto pendolari, che si preparano per scendere di nuovo in piazza il prossimo venerdì.

    Intanto proprio ieri i presidi hanno nuovamente scritto all’Ufficio scolastico regionale chiedendo una deroga al direttore Pinneri. Una richiesta corredata di tabelle – istituto per istituto – con i numeri degli studenti pendolari e con tutte le criticità riscontrate in questo periodo. Insomma, dati oggettivi alla mano i dirigenti cercando di arrivare a dama.

    “Nel mio istituto – ha detto Giovannina Corvaia, dirigente del Calamatta – su 306 studenti pendolari, con queste modalità di uscita, ben 191 devono attendere almeno 50 minuti il mezzo per tornare a casa. Le criticità sono oggettive, speriamo che stavolta ci sia un riscontro perché la situazione è davvero pesante per i ragazzi”.

    Per il dirigente dello Stendhal Stefania Tinti “i disagi ci sono e sono più forti per tutti gli istituti con più ore, nel mio ad esempio sono 33. La situazione non è semplice, abbiamo studenti da tutto il comprensorio”.

    Anche per il preside dell’istituto Marconi, Nicola Guzzone, la situazione sta diventando sempre più insostenibile per i ragazzi. “Siamo fiduciosi – ha detto – perché stiamo ricevendo anche il supporto del Sindaco e delle autorità (il consigliere regionale del M5S Devid Porrello ha sollecitato un incontro proprio nei giorni scorsi sul tema del trasporto scolastico, ndr). Stiamo riscontrando – ha continuato Guzzone – un aumento vertiginoso delle uscite anticipate dei ragazzi, per prendere i mezzi, per lo sport o anche solo per la vita pomeridiana. Il problema è che queste uscite vanno a discapito della loro formazione e li danneggiano”.

    Gli studenti, però, sono stanchi di aspettare e stanno preparando una manifestazione per il 19, a parte dalle 9. “Scenderemo in piazza – ha spiegato Alice Pettinari della Rete studenti medi – per una rivendicazione più ampia, il 17 è la giornata internazionale degli studenti. Lo scaglionamento è ovviamente una parte fondamentale ma vogliamo sottolineare come, soprattutto a causa del covid, la nostra generazione sia stata lasciata indietro. Ci è stato tolto tutto, a partire dalla salute psicologica. Con la pandemia c’è stato un aumento dei disturbi psicologici e dei suicidi. Ma non c’ stata nessuna risposta. Poi diciamo basta alle classi pollaio. Serve una riforma della scuola che investa finalmente sui giovani”.

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