CIVITAVECCHIA – I numeri sono incoraggianti, ma occorre lavorare per mantenere il primato e conquistare sempre più spazio nel mercato mondiale, anche e soprattutto attraverso la realizzazione di nuove banchine dedicate. Questo, in sostanza, quanto sottolineato dal direttore generale della Roma Cruise Terminal John Portelli, intervenuto nel corso della trasmissione “Network” sul canale Youtube di Civonline.it per parlare di crociere. Sono lontani i tempi dei 2,6 milioni di passeggeri pre-pandemia, ma in questi mesi Civitavecchia si è rimboccata le maniche. Ed i risultati si vedono, come confermato anche dai dati emersi nel corso dell’Italian Cruise Day. «I numeri sono buoni, ma non siamo ancora fuori dalla tempesta – ha spiegato Portelli – quest’anno registriamo un aumento di passeggeri e di scali rispetto al 2020 e le prospettive per 2022 sono incoraggianti».
Ad oggi infatti sono 223 le navi che hanno scalato il porto e 426.042 i passeggeri, di cui 143.800 in turn around. Ma secondo le previsioni di Rct, il 2021 si potrà chiudere con 280-290 toccate nave, superando il mezzo milione di passeggeri, che non sono certo pochi considerato il periodo. Al di là dei numeri, comunque, si tratta di «un segnale forte di fiducia nel porto di Civitavecchia da parte degli armatori – ha aggiunto il direttore generale – che hanno avuto il coraggio di ricominciare a fare viaggiare le navi quando il turismo era tutto fermo». Anche l’aver ospitato, durante lo stop forzato del settore, le navi in sosta inoperosa ha avuto i suoi effetti positivi, generando lavoro in termini di approvvigionamento, trasporto degli equipaggi e manutenzione a bordo. «Siamo arrivati ad ospitare ben 14 navi in sosta inoperosa a Civitavecchia – ha ricordato Portelli – dando al mondo delle crociere il messaggio che il questo porto dà sostegno al settore, anche nella difficoltà». L’obiettivo, adesso, è quello di lavorare per incrementare il turn around a Civitavecchia, ossia lo sbarco e imbarco dei passeggeri nello scalo.
«Nel 2019, per il primo anno, abbiamo toccato il milione di passeggeri in turn around – ha spiegato – e avremmo dovuto continuare su questa strada, con diverse compagnie interessate come Norwegian, Royal Caribbean, ma anche Msc e Costa. Se pensiamo che l’impatto economico del crocierismo sull’economia di Civitavecchia, prima della pandemia, era di circa 100milioni di euro anno, gran parte derivante dall’attività legata al turn around, come alberghi, b&b, trasporto, portabagagli, approvvigionamento navi, bene si capisce l’importanza di spingere su questo fronte. Uno studio dell’istituto Baccelli, poi, ha evidenziato come ben 14 milioni sono spesi annualmente in strutture ricettive e servizi a Civitavecchia e nel comprensorio, a conferma della ricaduta positiva del settore sull’economia. Oggi la ripresa può contare anche su circa 700 passeggeri in walking tour solo a Civitavecchia ogni settimana». Su un aspetto Portelli è stato chiaro: va bene la crescita, in termini di numeri, ma va necessariamente accompagnata da maggiori spazi. «Barcellona, ad esempio, può contar
e su ben sette terminal – ha ricordato il manager Rct – noi abbiamo bisogno di banchine in cui poter ospitare più navi in turn around». Secondo Portelli le possibilità ci sono: attraverso l’ampliamento dell’antemurale Colombo, ad esempio, si può ricavare una banchina e realizzare un nuovo terminal per sostituire la 25 sud e con l’ ampliamento a nord della 13, si può ospitare una nave in transito. «Gli spazi ci sono – ha concluso Portelli – ma dobbiamo sederci ad un tavolo con l’Adsp , con la quale c’è un dialogo continuo, per discutere un programma per investimenti futuri e far crescere questo settore».
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