CIVITAVECCHIA – Una vertenza che si chiude senza lasciare indietro nessuno. Zero licenziamenti e 16 lavoratori salvi. Termina dopo anni burrascosi e mesi di trattative delicate, caratterizzate anche da confronti serrati e duri, la vertenza legata alla Gtc società che aveva come socio di maggioranza Traiana e che recentemente era stata messa in liquidazione. Gruisti e tecnici manutentori, infatti, sono stati ricollocati all’interno del porto: 14 sono stati assunti dalla Compagnia portuale, uno da Roma Port Service e uno da Traiana stessa, continuando così a svolgere il proprio lavoro sui mezzi meccanici, quando ci sarà richiesta, o comunque all’interno delle nuove realtà.
«C’è stato massimo impegno fin da subito – commenta il presidente dell’Adsp Musolino, la cui opera è stata importante anche presso il Ministero per la richiesta di ampliamento della pianta organica della Cpc – e massima responsabilità da parte di tutti: con questo risultato abbiamo dato corpo al termine comunità portuale. Celebriamo un momento positivo per il nostro porto, con la conclusione di un lungo percorso, caratterizzato da anni di incertezze e difficoltà, il cui esito non era poi così scontato. Oggi tutti i lavoratori vengono tutelati all’interno di questo schema».
«Oggi abbiamo realizzato qualcosa di unico nel suo genere – ha commentato l’ex presidente della Cpc Enrico Luciani – una partita che si poteva chiudere già con la creazione della “Gtc 2”, in modo più leggero e snello. Con l’ingresso dei gruisti in Compagnia portuale andiamo a rafforzare il pool di ulteriori professionalità. Una cosa è certa: se il porto arrivasse a licenziare, sarebbe il fallimento dell’intero territorio».
«Oggi invece chiudiamo questa partita senza alcun licenziamento – ha aggiunto l’attuale numero uno dei camalli, Patrizio Scilipoti – è questo è il dato importante. Con questo accordo abbiamo tutelato il lavoro nello scalo, con professionalità che non potevano certo andare perse, per continuare a far crescere il nostro porto. Un ringraziamento particolare va alla direzione generale dei porti del Mims che ha autorizzato in tempi celeri l’ampliamento della pianta organica della Compagnia».
«Un percorso lungo, duro e costoso per tutti – sottolinea il presidente di Traiana Ugo La Rosa – chiuso senza lasciare nessuno per strada. Fin dall’inizio si è cercato, insieme, una soluzione di questo tipo, a beneficio del porto. Ora, l’auspicio, è che si possa tornare ad avere il traffico di qualche anno fa: siamo passati da un milione di tonnellate annue movimentate e circa 30mila, con il costo del personale rimasto invariato. Speriamo possano essere risolte così anche le altre vertenze».
Auspicio questo anche dei sindacati. «L’esito positivo a cui siamo arrivati oggi non era poi così scontato – ha spiegato Gennaro Gallo, della Uiltrasporti -parliamo di una delle vertenze più difficili; per questo speriamo che il modus operandi messo in campo stavolta, lo stesso sacrificio, abnegazione e convinzione, possano essere da modello nelle altre vertenze che purtroppo si sono affacciate. La svolta l’abbiamo avuta con l’arrivo del presidente Musolino; con la sua determinazione ha contribuito fattivamente a costruire questa soluzione, certificata poi dall’accordo quadro siglato».
Per il neo segretario della Filt Cgil Matteo Paradisi si è trattato di un risultato importantissimo «per il quale ringrazio il mio predecessore Alessandro Borgioni – ha spiegato – che comunque continuerà a seguire i porti. Grazie soprattutto ai lavoratori, per la fiducia che non è mai mancata».
«Siamo riusciti a salvare questi sedici posti di lavoro – ha concluso Paolo Sagarriga Visconti della Cisl – con lo spirito da cluster portuale: questo l’approccio vincente che ci ha guidati, tutti. Una vertenza lunghissima, lo sapevamo, e non semplice: gli interessi erano diversi e contrapposti e dovevano convergere. La dialettica ha avuto momenti di incertezza, a volte si è navigato a vista, si è fatto un passo indietro per farne poi due in avanti: ma la voglia di risolverla non è mai mancata».
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