CIVITAVECCHIA – “Ormai si consuma un rito pagano, che specialmente in periodo di carnevale assume ancora un sapore più forte. La celebrazione dell’inutilità dell’elezione di un consigliere comunale che non è, in anni e anni di riscaldamento della sua poltrona, riuscito a portare un contributo fattuale, pratico e concreto alla vita quotidiana dei suoi concittadini ed elettori e per questa sola ragione si inventa guitto e si dedica alle recite a soggetto, in strada”.
Inizia così una nota del presidente dell’Università agraria di Civitavecchia.
“Non sentiremo mai – continua – urlare Vittorio Petrelli contro l’inquinamento delle grandi realtà industriali, non assisteremo mai ad un suo sit in contro il bio digestore, non lo troveremo mai intento a raccogliere firme per far nascere un polo del terziario avanzato in questa terra abbandonata né lo potremmo mai sorprendere ad incatenarsi all’assessorato regionale della Sanità per incrementare il personale, le attrezzature ed i servizi e migliorare la qualità della salute dei civitavecchiesi. Vittorio Petrelli vuole diventare presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia, l’ennesima poltrona dedicata a chi non sa cosa fare ma vuole farlo alla grande, senza sapere nemmeno a cosa serva l’Università Agraria. Quindi si inventa una lotta contro gli usi civici senza sapere cosa siano e va a bussare a tutte le porte. Nella sua dotta ignoranza non si rende conto che sulla loro apposizione e sulla relativa cancellazione l’Università Agraria di Civitavecchia non ha alcuna competenza né può fare nulla. E quindi no si rende conto del motivo per il quale viene rimbalzato di porta in porta, saltando dall’amministrazione comunale a quella regionale per finire a ridosso del colonnato di San Pietro. E’ indubbiamente meno furbetto di quel consigliere regionale che ha tradotto a suo uso e consumo il testo della risposta ufficiale consegnatagli dal Notariato di Roma adattandola a quello che doveva essere un colpo di teatro, miseramente fallito davanti alla verità delle cose. Però a pensarci bene forse una cosa Vittorio Petrelli ha imparato a farla bene, tradire il voto dei suoi elettori, quelli che lo votarono per fare il sindaco ed oggi se lo ritrovano unico ed inossidabile puntello di un’amministrazione comunale che lo usa senza senza ritegno. Ma la colpa – conclude De Paolis -, come al solito, dovrà essere dell’Università Agraria di Civitavecchia”.