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    Porto
    15 Febbraio 2022
    Scilipoti (Cpc): ”La difesa dei lavoratori deve essere una priorità”

    CIVITAVECCHIA – “Anche se il mondo della portualità, e più in generale della logistica, sta mutando e si sta evolvendo continuamente, dobbiamo mantenere come costante e al centro di ogni processo il fondamentale ed imprescindibile apporto al sistema delle lavoratrici e dei lavoratori”. È quanto ribadisce il presidente della Compagnia portuale Patrizio Scilipoti, intervenendo sulla situazione occupazionale del territorio alla luce delle recenti vertenze in corso, partendo proprio dall’impegno della Cpc “nella risoluzione della vertenza dei lavoratori, gruisti e manutentori, ex Gtc. A fronte della cessazione dell’attività dell’impresa – ha infatti ricordato – la Compagnia Portuale Civitavecchia, non ha esitato a farsi carico della situazione e ad assumere 14 dei 16 lavoratori, sia per la salvaguardia dei livelli occupazionali e sia per mantenere un’alta efficienza operativa del porto di Civitavecchia. Il tutto, è bene ricordarlo, nonostante ormai da due anni, causa del Covid-19, facciamo ricorso per tutte le lavoratrici e i lavoratori, compreso per il sottoscritto, degli strumenti degli ammortizzatori sociali. Questa deve essere la stella polare per la risoluzione delle altre vertenze che purtroppo pesano sul nostro porto, ancora lontano dalla piena ripresa dei traffici, compresi quelli crocieristici. Sacrificarsi e gettare le basi nel presente per avere un futuro migliore. Ed è anche ciò che mi sento di consigliare alla governance di Port Mobility. Utilizzare gli ammortizzatori sociali fino alla ripresa e ad una normalizzazione dei traffici portuali ed abbandonare ogni ed eventuale discorso di riorganizzazione aziendale, o per lo meno procrastinarli a tempi più sereni che permetterebbero anche condivisione con le organizzazioni sindacali per futuri riassorbimenti in altri contesti. Il nostro porto, ma in più in generale la nostra città, non si può assolutamente permettere ulteriori licenziamenti. Noi, come sempre da 125 anni, la nostra parte l’abbiamo e continueremo a farla – ha concluso Scilipoti – ma è giunto il momento che anche le altre imprese facciano altrettanto, accantonando momentaneamente il proprio profitto per salvaguardare le lavoratrici ed i lavoratori”.