Il 66% degli italiani conduce uno stile di vita più sostenibile dall’inizio della pandemia e il 36% sarebbe disposto a spendere di più per prodotti green. È quanto emerge dal sondaggio “The Green Response Survey 2021”, condotto da Essity, sull’impatto della pandemia sui nostri comportamenti di consumo sostenibile. È emerso un discreto aumento della sensibilità da parte dei consumatori italiani su temi relativi alla sostenibilità. La pandemia, infatti, avrebbe indirizzato i consumatori verso scelte più sostenibili soprattutto su plastica, packaging e riciclabilità. Quando acquista prodotti per l’igiene: 1 italiano su 5 presta attenzione al loro impatto ambientale e il 17% degli italiani cerca prodotti facilmente riciclabili. Cambiano anche la propensione a spendere (il cosiddetto “willingness to pay”) per i prodotti green e sostenibili. Gli italiani, infatti, accetterebbero di pagare un prezzo più alto per prodotti che possono essere riciclati o compostati dopo l’uso (36%), composti da materiali rinnovabili (31%) o da materiale di origine naturale (31%), con imballaggi fatti di materiali riciclati o rinnovabili (29%) o realizzati localmente (27%).
Anche il cambiamento climatico rientra tra gli interessi dei consumatori italiani. In particolare, aumenta l’ottimismo per l’azione individuale dei singoli. Secondo il Green Response condotto da Essity, infatti, gli italiani sono tra i più ottimisti al mondo quando si parla del proprio impatto positivo sul cambiamento climatico: il 70% crede che i comportamenti più rispettosi per l’ambiente possano rallentare il riscaldamento globale, ma non solo. Dall’inizio della pandemia, il 66% dichiara di condurre uno stile di vita più sostenibile.
Tuttavia, continua a essere presente una distanza tra intenzioni sostenibili e comportamenti di acquisto e stili di vita. Così Essity approfondirà il tema insieme a Legambiente che, a partire da febbraio 2022, affiancherà l’azienda in un progetto di informazione e sensibilizzazione sugli stili di vita sostenibili nel nostro quotidiano volto a ridurre questo gap.
“Negli ultimi anni, la sensibilità delle persone alle tematiche ambientali è cresciuta ad una velocità senza precedenti. La pandemia e la crisi climatica sempre più evidente hanno senz’altro accelerato questo processo. La sfida di oggi è, quindi, trasformare questa crescente attenzione nel protagonismo di un numero sempre maggiore di persone a fare la propria parte. Questo processo ci aiuterà a migliorare la nostra qualità della vita e a tutelare gli equilibri del Pianeta. Una maggiore consapevolezza nelle scelte dei consumatori è un fattore determinante anche per la transizione ecologica delle aziende, spingendo al costante miglioramento ambientale di prodotti e servizi, e di sollecitazione delle Istituzioni, nell’adottare sempre più strumenti in grado di accompagnare questo cambiamento necessario”, dice Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.