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    Porto
    17 Febbraio 2022
    compagnia portuale Vertenze occupazionali: il presidente prende spunto dal caso Port Mobility
    «La difesa del lavoro sia priorità»

    «Anche se il mondo della portualità, e più in generale della logistica, sta mutando e si sta evolvendo continuamente, dobbiamo mantenere come costante e al centro di ogni processo il fondamentale ed imprescindibile apporto al sistema delle lavoratrici e dei lavoratori». È quanto ribadisce il presidente della Compagnia portuale Patrizio Scilipoti, intervenendo sulla situazione occupazionale del territorio alla luce delle recenti vertenze in corso, partendo proprio dall’impegno della Cpc nella recente risoluzione della vertenza dei lavoratori, gruisti e manutentori, ex Gtc.

    «A fronte della cessazione dell’attività dell’impresa – ha infatti ricordato – la Compagnia Portuale Civitavecchia non ha esitato a farsi carico della situazione e ad assumere 14 dei 16 lavoratori, sia per la salvaguardia dei livelli occupazionali e sia per mantenere un’alta efficienza operativa del porto di Civitavecchia. Il tutto, è bene ricordarlo, nonostante ormai da due anni, causa del Covid-19, facciamo ricorso per tutte le lavoratrici e i lavoratori, compreso per il sottoscritto, degli strumenti degli ammortizzatori sociali. Questa deve essere la stella polare per la risoluzione delle altre vertenze che purtroppo pesano sul nostro porto, ancora lontano dalla piena ripresa dei traffici, compresi quelli crocieristici. Sacrificarsi e gettare le basi nel presente per avere un futuro migliore. Ed è anche ciò che mi sento di consigliare alla governance di Port Mobility».

    La situazione, in questo caso, non sembra prendere strade positive: anche l’incontro di inizio settimana tra società e sindacati nel corso della procedura in essere, – che vede programmata per domani la terza giornata di sciopero – avrebbe confermato le posizioni delle parti. Fumata nera sulla richiesta di ritirare o quantomeno congelare la procedura, per fermare gli scioperi, aprire tavoli istituzionali e trovare soluzioni nell’immediato ed in prospettiva, per evitare i licenziamenti. Anche dalla Cpc l’invito è quello di «utilizzare gli ammortizzatori sociali fino alla ripresa e ad una normalizzazione dei traffici portuali – ha spiegato Scilipoti – ed abbandonare ogni ed eventuale discorso di riorganizzazione aziendale, o per lo meno procrastinarli a tempi più sereni che permetterebbero anche condivisione con le organizzazioni sindacali per futuri riassorbimenti in altri contesti. Il nostro porto, ma in più in generale la nostra città – ha concluso il presidente – non si può assolutamente permettere ulteriori licenziamenti».

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